In coppia con Age (ma non solo) Furio Scarpelli è stato una delle colonne della migliore produzione di sempre del cinema italiano, non solo dei titoli più importanti della commedia di Monicelli e Risi, ma anche scrivendo per Totò (agli inizi), Leone, Scola, Germi, Petri e tantissimi altri.
Uno dei personaggi più importanti del nostro cinema, ed era quindi inevitabile che la sua opera venisse omaggiata con un documentario: appassionato e sincero, "Furio Scarpelli: Il Racconto prima di tutto" porta la firma di Francesco Saverio Martinotti e vede parenti e amici ricordarlo prima ancora come uomo e poi come sceneggiatore.
Umile e attentissimo ai dettagli, Scarpelli sapeva far ridere e far commuovere, molto spesso partendo da fatti di vita quotidiana e da personaggi "qualunque" incontrati e osservati per strada. Grazie a frammenti di interviste inedite a lui e alla moglie, Martinotti regala allo spettatore un quadro molto completo e di grande interesse, anche se il documentario presenta qualche pecca - trascurabile - nella forma e nella sostanza cinematografica.
Piccole cose, sia chiaro, perché il "peso" di un uomo come Furio Scarpelli e l'importanza di questo omaggio travalicano ogni cosa. Un documentario così andrebbe fatto vedere obbligatoriamente a tutti i giovani interessati a cimentarsi nella scrittura (non solo) cinematografica.
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