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ALESSIO VITALE incontra il suo personaggio

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Quando il cinema racconta fatti di cronaca è naturale per un attore voler incontrare il personaggio che ha interpretato. Alessio Vitale, che in "Romanzo di una strage", ha interpretato Pasquale Valitutti, desiderava da tempo conoscerlo e confrontarsi con lui sulla sua interpretazione. E’ nato così l’incontro con Pasquale Valitutti, l’anarchico arrestato il 12 dicembre 1968, subito dopo l’esplosione della bomba di Piazza Fontana a Milano. Pasquale fu anche l’unico testimone della tragica notte in cui morì Giuseppe Pinelli, suo amico e compagno. In un caldo pomeriggio di luglio, lo abbiamo raggiunto nell’albergo in cui è ospite. Un bell’incontro in cui attore e personaggio si sono confrontati sulle due versioni, quella cinematografica e quella reale. Una prima rivelazione che fa Valitutti riguarda Marco Tullio Giordana: “ha promesso che non avrebbe usato il libro di Cuchiarelli per la sceneggiatura. Poteva non farlo il film, e mantenere la parola data” dice Valitutti. Gli spunti sono tanti, Lello racconta la sua testimonianza con lucidità e fermezza arrivando poi a parlare della situazione attuale. Appena dopo le cordiali presentazioni chiediamo a Valitutti che effetto gli ha fatto vedere il film. “Ogni volta che ritorno a quegli anni non è facile, mi è rimasto dentro ed è sempre difficile parlarne”. Valitutti, quali sono le differenze tra la versione cinematografica e la sua testimonianza? “Il film cerca di salvare capra e cavoli, ho sempre testimoniato che, per come erano disposte le stanze, se Calabresi fosse uscito dalla stanza avrei dovuto vederlo, ma lui non è passato, perciò questa è una prima menzogna, Calabresi era nella stanza, non poteva essere uscito. Al processo il giudice mi chiese se Calabresi avesse parlato come se fosse stato nella stanza, e io gli dissi che lui mi aveva parlato come se fosse lì. Prima d'iniziare il film, Giordana è ventuto da me, mi ha chiesto molti particolari, mi ha promesso che non avrebbe usato il romanzo di Cucchiarelli per la sceneggiatura, e invece ha finito per dare una versione lontana dalla realtà”. Alessio, che effetto ti ha fatto incontrare Pasquale Valitutti? Alessio Vitale è emozionato. "Dal momento che ho saputo che avrei interpretato il tuo personaggio ho provato ad immaginare chi fossi, come fossi, di parlarti e finalmente ho avuto l’opportunità di farlo. E interessante ascoltare i tuoi punti di vista” ha dichiarato rivolgendosi a Valitutti. Ti sei documentato? Come ti sei preparato a questo ruolo? "Dal momento del provino ho cominciato a documentarmi sulla situazione storica che non conoscevo bene e il film nel bene o nel male dà l’idea della situazione. Marco Tullio Giordana mi ha aiutato a capire il tuo personaggio, mi ha anche chiesto di perdere 10 chili…Per tutta la durata del film mi ha chiamato Lello. Mi ha fatto vedere un tuo video, mi ha spiegato minuziosamente la situazione. E’ stato anche inquietante girare quelle scene. Soprattutto quando entra Calabrese e mi chiede cosa hai visto?” Valitutti, le è piaciuta l’interpretazione di Alessio Vitale? "Sì molto, perché è stata un’interpretazione asciutta, vera, si coglie davvero lo spaesamento che ho avuto in quei momenti. Intervista di Rossella Smiraglia Foto di Michelangelo Arizzi

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