«Ingrao racconta la sua avventura nel 900 (e nel Duemila) attraverso immagini di una grande Storia, e di tante storie diverse; attraverso la sua voce di oggi e quella dei discorsi registrati nel ´68, nell´83, nel 2002
, e soprattutto attraverso un sentimento che sembra rimanere intatto, e integro. Racconta di passaggi che potrebbero apparire minori, e sono centrali: come la sua grande passione per il cinema e la poesia. "Mi intendo più di cinema che di politica" dice nel documentario. "Volevo fare il regista, sono stato spinto a calci nel sedere verso la politica". O come l´immagine della luna di Lenola, il paese di origine: quella luna che Ingrao bambino sognò di acchiappare invano. Un bisogno che non lo ho mai più lasciato». (Filippo Vendemmiati)
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