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Il festival si presenta.
Cominciamo subito dicendo che questanno ci sono alcune novità. La prima riguarda un riconoscimento istituzionale molto importante, che premia lattività trentennale di Bergamo Film Meeting e che è giunto molto gradito a tutti coloro che per il Festival lavorano e ci mettono anche molta passione ed entusiasmo. Il Comune di Bergamo, con delibera unanime di Giunta, ha assegnato lo scorso dicembre la Medaglia dOro di civica benemerenza alla nostra Associazione come punto di eccellenza nella cultura cinematografica nazionale. Esprimiamo un sentito ringraziamento ai gruppi consiliari che hanno formulato la proposta e alla Giunta che ha deliberato lassegnazione. È un premio importante, lapprezzamento per una carriera che può contare risultati significativi e riconosciuti da tutti, sia per la proposta culturale nel suo complesso sia per lattività di promozione e diffusione del cinema che cè ma non si vede.
Sarà certo un fiore allocchiello che Bergamo Film Meeting porterà con orgoglio negli anni in cui ancora riuscirà a svolgere le sue iniziative. La seconda novità è che Bergamo Film Meeting, in questa edizione, assegna un premio in denaro al film vincitore della Mostra Concorso. Questo ci fa molto piacere, è un traguardo che inseguivamo da anni e che ha potuto concretizzarsi grazie a un contributo specifico della Banca Popolare di Bergamo, uno dei tradizionali enti sostenitori del Festival, attraverso la sua Fondazione. Il film vincitore ha, così, la soddisfazione di portare a casa non solo un riconoscimento di merito, ma un aiuto economico che la produzione potrà utilizzare per mettere in cantiere un altro film. Se si considera il fatto che il concorso di Bergamo Film Meeting riguarda opere prime e seconde, realizzate da produttori indipendenti, il significato di un sostegno in denaro acquista un valore non secondario. Inoltre, questo premio attribuisce maggiore responsabilità al nostro pubblico, che può sentirsi ancora più partecipe e responsabile delle scelte fatte.
La terza novità è che ai tradizionali luoghi del Festival si aggiunge una sala del cinema San Marco, aperta dal pomeriggio alla sera, da lunedì a venerdì: oltre alla rassegna Visti da Vicino, qui sono presentate le repliche dei film in concorso e la serie tv che vede protagonista Alec Guinness. Il vantaggio di questa sala è che si trova a due minuti di cammino dallAuditorium e dà modo allo spettatore di organizzare le visioni senza il rischio di arrivare in ritardo spostandosi da una sala allaltra. Limpegno degli organizzatori continua nella direzione di ampliare la proposta e quindi i percorsi individuali di visione e di offrire spazi che garantiscono comfort e qualità delle proiezioni. Il cinema San Marco è attrezzato per la proiezione in DCP, lo standard ad alta definizione che sta sostituendo la pellicola, in via di estinzione, per quanto riguarda i film in uscita, entro il 2013.
Lultima novità, ma non meno importante, è la collocazione dellarea abbonamenti e biglietteria nellatrio principale del Palazzo della Libertà, uno spazio molto ampio e funzionale che è stato messo a disposizione dalla Prefettura di Bergamo.
Bergamo Film Meeting rimane un cantiere aperto, sia riguardo alle questioni organizzative e logistiche che alle sezioni del programma. Questanno, avendo una sala in più, si è pensato prima di tutto di collocare in un luogo più comodo la sezione Visti da Vicino, che sta rivelandosi una proposta molto interessante e aperta ad esperienze produttive molto vivaci e stimolanti, soprattutto in Europa. Le repliche dei film del Concorso possono risultare comode per chi non riesce a mantenere una presenza costante per tutta la settimana nellorario di prima serata allAuditorium. Al cinema San Marco saranno proiettate anche le sette puntate dellavvincente miniserie televisiva britannica Tinker, Tailor, Soldier, Spy (1979), tratto da La talpa di John Le Carré, con la regia di John Irvin e superbamente interpretato da Alec Guinness. È la prima delle due miniserie televisive in cui lattore inglese interpreta George Smiley, curiosa figura di antieroe borghese. Le Carrè stesso affermò in unintervista che linterpretazione magistrale di Guinness gli sottrasse in qualche modo Smiley e lo spinse a spostarsi su altri personaggi in libri successivi. Ad Alec Guinness è dedicato un omaggio attraverso alcune sue interpretazioni degli anni Cinquanta, che lo consacrarono come uno dei più grandi attori sulla scena teatrale e cinematografica. Il Festival aveva già presentato alcuni film famosi da lui interpretati, come Grandi speranze, Le avventure di Oliver Twist, La signora omicidi, Sangue Blu, Il nostro agente allAvana , che, naturalmente, non saranno riproposti.
La retrospettiva questanno incontra un autore contemporaneo, Robert Guédiguian, nato nel 1953, con allattivo 17 film. Di padre armeno e madre tedesca, il regista francese vive la sua giovinezza a Marsiglia, nel quartiere dellEstaque, e qui è ambientata la maggior parte dei suoi film. La scelta di Guédiguian segue un po quella di Aranoa dello scorso anno ed è rivolta a un cinema che si potrebbe definire realistico, particolarmente attento al sociale e alle persone più deboli e svantaggiate. I film di Guédiguian parlano di lavoro, di disoccupazione, di disagio, di sofferenza, ma senza rinunciare, a volte, ai toni della commedia. Solide strutture narrative, un accurato lavoro di sceneggiatura, la presenza di attori fedeli e di provata professionalità: un cinema che si mette dalla parte di chi non possiede nulla, se non la grandezza della propria dignità e un senso della giustizia che trova alimento nellamicizia e nella solidarietà.
Crisi della società, crisi dei valori, crisi economica, crisi dellEuropa: ancora un cantiere, quello del vecchio continente, come intitoliamo unaltra sezione di questa edizione, più attenta che in passato ai temi della contemporaneità. Film che parlano, anche qui, di lavoro, di conflitti, di individualità che stentano a trovare il loro posto nel mondo. LEuropa fa fatica a trovare la sua identità politica, lunità che si tradurrebbe in una più incisiva azione comune contro le derive naziste, populiste e antidemocratiche e le loro ricadute devastanti sui rapporti tra le persone.
Stare dentro la realtà, le sue contraddizioni, stranezze, espressioni singole e collettive: questo è lelemento comune alle opere della sezione Visti da Vicino, un viaggio nel documentario, anche se il termine risulta ormai alquanto riduttivo, che oggi significa creazione, ricerca, interpretazione, rappresentazione di diversità, utilizzo di linguaggi nuovi. Un genere che mostra una grande vitalità, smania di scoperta, voglia di rischiare e di mettersi in gioco.
E poi cè il cinema del passato, con la già citata rassegna dedicata ad Alec Guinness, attore poliedrico e trasformista, dotato di un aplomb tutto britannico qualsiasi ruolo interpreti, capace di comporre ritratti indimenticabili con piccole variazioni della gestualità e del volto.
Ma il cinema del passato ci piace frequentarlo inventandoci tracciati tematici, esplorazioni per categorie, come è il caso di Falso dautore, un gioco di rimandi, di rispecchiamenti, di deviazioni, di ambiguità su un elemento che è costitutivo del cinema stesso. Il falso sotto diverse sembianze è questo è già un gioco di parole per far viaggiare la nostra mente nelluniverso dellincertezza, della suspence, tra giochi di specchi e inquietanti disvelamenti.
Insomma, sono nove giorni intensi di cinema, di incontri con gli autori presenti, di approfondimenti, ma anche di festa, con Piazza Libertà animata giorno e notte da momenti di intrattenimento, con le due tensostrutture sempre aperte, in una la libreria e i gadget, nellaltra il bar, la musica, degustazioni, birra artigianale per rilassarsi tra una proiezione e laltra. Limpegno ce labbiamo messo, i soldi non sono molti, ma si tira avanti, pensando a chi, in questi tempi di crisi, se la passa davvero male.