Il documentario "Le Vie dell'Argento" di Massimo Belluzzo punta - secondo le dichiarazioni dello stesso autore - a mostrare il netto contrasto tra la bellezza dei paesaggi incontaminati e indimenticabili e le condizioni di estrema povertà e sfruttamento in alcune zone del Sud America.
Il lavoro di Belluzzo segue le cosiddette "vie dell'argento" che uniscono Bolivia e Cile, raccontando un inferno ancora presente. Potosì è una città mineraria un tempo tra le più ricche del mondo: oggi non lo è più, ma i tanti minatori ancora presenti, molti dei quali di età fra i 9 e i 16 anni, lavorano senza norme di sicurezza, senza controllo di orario, con la silicosi che li uccide a 40 anni, quando riescono ad arrivarci. Come avveniva 500 anni fa, quasi nessun miglioramento è stato apportato per questi lavoratori.
Un documentario di grande interesse (che ha ricevuto il patrocinio dellAmbasciata Boliviana in Italia), costruito con un taglio classico, forse solo troppo breve nel suo racconto visti i tanti temi sviluppati.
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