Come nasce Giorgia Ferrero attrice? Come hai iniziato questo mestiere?
All'età di 22 anni sono andata via di casa quasi per gioco grazie ad un mio amico fotografo. Quell'estate, dopo un servizio fotografico, ho inviato le foto a tutte le agenzie di moda ed ecco che a settembre mi sono trasferita a Milano dove sono rimasta per 2 anni. Ho iniziato lavorare nella moda e a fare spot pubblicitari ma sentivo che quella non era proprio la mia strada o meglio mancava qualcosa. Così decisi di frequentare un corso di recitazione al Centro Teatro Attivo diretto da Nicoletta Ramorino. Dopo quell'esperienza mi sono trasferita a Roma per fare l'attrice. Feci un provino per entrare all' International Acting School dove lavoravano validissimi insegnanti, anche americani, e così nel 2004 mi sono diplomata. Ho cominciato quasi subito a lavorare in teatro.
Come è avvenuto il tuo debutto cinematografico in "Quale Amore" di Maurizio Sciarra?
Ho incontrato Maurizio sul set di un cortometraggio dove lui era supervisore alla regia. Mi notò e dopo circa 1 anno mi chiamò offrendomi un ruolo per il suo nuovo film. E' un regista e una persona che stimo molto, ho sempre grande fiducia in lui e spesso lo chiamo per chiedergli consigli.
Poi, Costantini , Ci parli del tuo ruolo in "Amore che Vieni, Amore che vai"?
Amore che Vieni, Amore che vai è un film tratto dal romanzo Un destino ridicolo scritto dallo stesso Fabrizio De Andrè poco prima della sua morte. Io sono Antonia, una delle 3 prostitute, insieme a Veretta e Luciana, interpretate da Donatella Finocchiaro e Tosca D'Aquino, in una Genova a metà degli anni sessanta come Fabrizio descrive nelle sue canzoni. Antonia è un personaggio un po' sopra le righe, le piacciono i clienti giovani, si prende la libertà di scegliere, da un lato fa questo mestiere per piacere, quasi per passione ma, dall'altro ha un grande bisogno di essere amata con la speranza che arrivi il principe azzurro a portarla via.
Dopo Sciarra e Costantini, adesso Sorrentino. Cosa ti ha colpito di più di questi tre registi?
Mi ritengo molto fortunata ad aver lavorato con Sorrentino, un sogno che si è avverato, ma per ora non posso dire nulla del film, è segretissimo.
Sono registi che hanno un loro stile, fanno film d'autore, un genere che io amo personalmente. Quello che mi ha colpito di Paolo, per esempio, è il rispetto e la cura per ogni dettaglio, dal gesto di una mano fino all'ultima comparsa. Niente è mai lasciato al caso.
Oltre al cinema, la tua carriera è incentrata anche sul teatro...
Sì, io vengo dal teatro anche se amo profondamente il cinema. Sono due modi di lavorare completamente diversi. Mi piacerebbe tanto un modo di fare cinema con le prove e i tempi che ci sono in teatro per approfondire un personaggio ma qui in Italia la vedo abbastanza difficile, forse nel cinema indipendente, che andrebbe sostenuto come avviene negli altri paesi.
Quali progetti hai in cantiere per il tuo futuro? In che film o spettacolo teatrale ti ritroveremo?
Sto lavorando ad un progetto teatrale importante, uno spettacolo che parla della violenza sulle donne, un tema di grande attualità, scritto e diretto da Francesco Zarzana, io sono la protagonista e debutterà i primi di marzo. Poi si dovrà attendere l'uscita de "La Grande Bellezza".
↧