Un articolo a firma Eric J. Lyman pubblicato sul sito del prestigioso The Hollywood Reporter nell'ultimo giorno dell'anno (dal titolo esplicito: "2012: A Year of Controversy for Italian Film Festivals") rende noto anche oltre oceano quanto sia stato difficile per i festival italiani l'anno appena concluso.
Dall'errore nella consegna dei premi sul palco a Venezia (corretto in diretta dalla giurata Laetitia Casta, a cui si aggiunge la protesta del presidente Michael Mann per il regolamento che ha impedito l'en plein a "The Master" regalando il Leone d'Oro a "Pietà"), ai fischi della platea nel momento dell'annuncio della vittoria (doppia) di "E la chiamano estate" a Roma, fino alla querelle legata alla mancata presenza dell'ospite annunciato Ken Loach a Torino, il 2012 è indubbiamente stato un anno complicato.
Ma non solo, sottolinea Lyman: le polemiche per il mancato premio in Laguna a "Bella Addormentata" di Marco Bellocchio, che travolsero anche il giurato Matteo Garrone (che dichiarò poi di non voler mai più fare il giurato in Italia), lo spostamento contestato da ottobre a novembre del festival romano voluto da Muller (e la mancanza di star, con la conseguente diminuzione di presenze), le critiche ad Alberto Barbera per il suo doppio ruolo da direttore di Venezia e del Museo del Cinema di Torino (con interferenze supposte nella successione per il TFF, che dopo Amelio sembrava dovesse toccare a Gabriele Salvatores e invece, poco prima di Natale, è stata assegnata a Paolo Virzì).
Lyman non si ferma qui, citando anche le difficoltà economiche dello storico festival di Taormina, tralasciando (per fortuna nostra...) altre possibili segnalazioni come la diatriba politica che ha segnato il passaggio romano tra Piera Detassis e Muller (il cui protrarsi ha complicato anche il lavoro di quest'ultimo), le liti Roma-Torino (non solo) per il calendario e altro ancora.
Il 2012 è stato un anno ricco di polemiche e di risultati scarsi a livello internazionale per i nostri festival, proprio quando invece almeno in un paio di occasioni importanti (i Taviani a Berlino e Garrone a Cannes) i nostri film sono riusciti ad avere riscontri. Speriamo che il 2013 ci faccia dimenticare queste figuracce internazionali e che i vari festival, ormai pare stabilizzatisi, riescano a tornare a far parlare di sé per i film che propongono.
↧