Gabriele Pignotta, attore, regista. Sarà in scena, insieme a Fabio Avaro, al Teatro Ghione di Roma dall'8 gennaio prossimo con il suo spettacolo "Ti Sposo ma non Troppo". Ora è al cinema con il film di natale "Colpi di Fulmine". Lo abbiamo incontrato.
Sei nel cast di Colpi di fulmine nelle sale in questi giorni, che esperienza è stata?
"Una esperienza molto divertente".
Con quale attore ti sei trovato meglio a girare?
"Lillo e Greg sicuramente. Con loro è nato un bellissimo rapporto; Anna Foglietta, delizionsa fuori e dentro il set e poi ovviamente il mio fedele amico Fabio Avaro e il bravo Lallo Ciricosta".
Colpi di fulmine per te è stato il primo lavoro al cinema ma hai già una lunga esperienza in teatro e televisione, raccontaci.
In realtà non è il primo lavoro al cinema; avevo fatto già dei piccoli ruoli con Genovese e con Moccia. Il teatro è il luogo dove è nata la vera identità artistica, cioè quella di essere il protagonista di commedie con le quali racconto quello che mi succede nella vita, raccogliendo un po' la grande tradizione di maestri come Francesco Nuti , Roberto Benigni; Massimo Troisi,
ma ggiungendo un tocco di internazionalità che deriva dalla mia grande passione per le sit-com americane (da Friends a Will & Grace), e per le commedie anglosassoni come Notting Hill, Quattromatrimoni e un funerale, Love Actually..."
Ti rivedremo al cinema?
Sì, un bellissimo cameo nel film di Fausto Brizzi "Pazze di me".
Mi daresti un giudizio sui registi con cui hai lavorato finora?
"Paolo Genovese è un bravissimo professionista che conosce e usa benissimo il linguaggio del cinema e Sto arrivando! intercettare a meraviglia il gusto del pubblico; Fausto Brizzi è un grande talento della commedia; Neri Parenti è un maesto del suo genere e una persona stupenda sul set".
Ti piacerebbe passare dietro alla macchina da presa. Al cinema come hai già fatto in teatro. come regista
cosa puoi dirci?
Sarebbe la realizzazione di un sogno che a molti poteva sembrare impossibile. Un ragazzino che da Ostia, il quartiere dove sno cresciuto, inizia un lungo e faticoso percorso fatto di migliaia di serate nei teatri, ma anche di tante gioie e soddisfazioni di tanti incontri speciali che mi hanno portato là dove ho sempre sognato: fare un film che scrivo, interpreto e dirigo. Che dire, mi viene da piangere se ci penso..."
Ti senti più attore, autore o regista?
In sintesi mi definisco un artista e non faccio differenze. Tutte fanno parte di un'unica identità artistica ma non rinuncerei mai a recitare. È la cosa che di più"
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