Edizione record quella di Filmmaker 2012 che ha affiancato all'alta qualità delle proposte dati di affluenza molto significativi che hanno visto la presenza di 4000 partecipanti che hanno affollato lo Spazio Oberdan, il Palestrina e lo Spazio Neon della Fabbrica del Vapore.
Molte le proiezioni sold out che, ancora una volta, testimoniano l'attenzione del pubblico verso il cinema di qualità, le proposte piu' innovative e i prodotti non distribuiti nel circuito tradizionale. Significativi i tutto esaurito di "Holy Motors", "Tabu", "Leviathan", "Last Time I've Seen Macao" e "Tutto parla di te".
Non facile il compito della Giuria composta da Adriano Aprà, Anna Milani, Francesco Monico, Bruno Oliviero e Gaia Varon che unanimmemente dichiarano di aver rinunciato, nel verdetto, a segnalare diverse opere meritorie.
Il secondo premio dell'importo di 1.250 euro è stato assegnato a "El impenetrable" di Daniele Incalcaterra e Fausta Quattrini: "un'opera appassionante come un film di finzione che si segue con una dimensione di suspense dall'inizio al finale sorprendentemente ottimista.ha apprezzato l'alta qualità della selezione proposta, che ha reso non semplice la decisione finale".
La Giuria decide di assegnare il primo premio dell'importo di 3.000 a "Mekong Hotel" di Weerasethakul Apichatpong con la seguente motivazione: "film di fantasmi che in modo molto concreto ci mostra parti di storia di un'area geografica attraverso personaggi che sono enigmi, come enigmatici sono in fondo i cambiamenti profondi che la politica produce sugli individui e le storie".
La Giuria Giovani, "per la radicalità della ricerca visiva, per aver creato flussi di immagini e suoni di straordinario impatto sensoriale..." ha premiato "Leviathan" di Veréna Paravel e Lucien Castaing-Taylor che si aggiudica anche il premio della Giuria Audiodoc che così definisce l'opera "Un film dal suono splendido, dove il limite delle attrezzature diventa elemento di composizione all'interno di un magma potente e raffinato...". La Giuria Giovani ha inoltre assegnato una menzione a "Der Glaz des Tages" di Covi e Frimmel per "la libertà espressiva e la brillante capacità di mescolare elementi di finzione all'imprevedibilità del reale, per la freschezza dello sguardo e la puntualità dello stile".
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