Si è conclusa la XIX edizione di Corto Imola Festival, il cui concorso ha presentato il meglio della più recente produzione cinematografica internazionale in formato corto scelto tra gli oltre 400 film iscritti alle selezioni. Tre le categorie che hanno concorso ai tre premi distinti del valore di 1.000 euro ciascuno: i cortometraggi di fiction, i cortometraggi danimazione e i documentari.
Premio Miglior Cortometraggio Fiction
ABGESTEMPELT - PUNCHED del regista Michael Rittmannsberger
Per lattenta messa in scena dei meccanismi narrativi e la sottigliezza nel saper giocare coi luoghi comuni senza facile compiacimento. Per la compiutezza del racconto e la capacità di coinvolgere lo spettatore in un rapporto empatico con le sorti dei protagonisti.
Premio Miglior Cortometraggio d' Animazione
KELLERKIND della regista Julia Ocker
Per la maturità e originalità stilistica e narrativa nella costruzione di un racconto dallatmosfera cupa e angosciosa, illuminato da uno straordinario uso dei chiaro scuri"
Premio Miglior Cortometraggio Documentario
IL RUMORE DELLERBA di Alessandra Locatelli
Per la capacità di cogliere i mutamenti delle comunità rurali e restituire allo spettatore attraverso immagini e suoni, propri del documentario di osservazione, il senso di questo stare.
Nel corso della serata sono state assegnate anche tre menzioni speciali.
Menzione Speciale della giuria al Cortometraggio Fiction
PARA QUE PREGUNTAS? di Nando Ros
Per lidea e la riflessione sulla sessualità, attraverso un racconto lieve e fuori dalle convenzioni che insinua nello spettatore domande e dubbi che mettono in discussione i tradizionali confini delle relazioni di coppia.
Menzione Speciale della giuria al Cortometraggio d'Animazione
FARE FUOCO di Simone Massi
Per un lavoro che segna unevoluzione stilistica e poetica nella ricerca artistica di un autore maturo che qui da vita ad un opera dalla drammaturgia potente e con un segno di grande capacità evocativa.
Menzione Speciale della giuria al Cortometraggio Documentario
I DISCENDENTI DEL GIAGUARO di Eriberto Gualinga, Mariano Machain e David Whitbourn per Amnesty International
Perché unisce il documentario di creazione con il reportage. Linvisibile si concretizza attraverso lo sguardo dei due autori, studenti di comunicazione, che rivendicano, da dentro, il diritto ad esistere della propria etnia"
↧