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I vincitori del Festival Internazionale del Cinema dell'Aquila 2012

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MIGLIOR FILM FREAKBEAT di Luca PASTORE (ITALIA) Motivazioni: Un Film dalla sorprendente freschezza e simpatia degli attori/non attori. Un road movie, genere raro in italia, guidato da una vecchia anima ribelle affiancata dal candore della giovanissima figlia. Un'opera pervasa da un senso di nostalgia stemperato da una lucida e ironica analisi sul movimento beat. MIGLIOR CORTOMETRAGGIO: CROSSING THE SCHOOLYARD di Annarita ZAMBRANO (FRANCIA) Motivazioni: In Dans la cour des grands (Crossing the schoolyard) si ritrova un ottimo equilibrio degli elementi tipici ed essenziali del racconto cinematografico condensato all’interno dello spazio narrativo del cortometraggio, indagando sui comportamenti di un “branco” di ragazze. Un’ottima performance dei giovani attori protagonisti che coinvolgono lo spettatore grazie ad un crescendo narrativo che si alterna tra “i contesti” famiglia e scuola evidenziandone la drammatica fragilità, sottolineata da un finale non conciliante, violento e spiazzante. MIGLIOR MEDIOMETRAGGIO AQUEL NO ERA YO di Esteban CRESPO (SPAGNA) Motivazioni: Un ottimo esempio di cinema del reale, coniuga la ricostruzione di un avvenimento di cronaca di guerra con il linguaggio del reportage dando vita ad un racconto cinematografico capace di emozionare e di coinvolgere lo spettatore nel dramma vissuto in molti paesi africani, dei bambini-ragazzi soldato. Ottime le interpretazioni dei protagonisti e dei co-protagonisti che riescono a rendere fortemente credibili i personaggi grazie ad una sceneggiatura ben strutturata e una ambientazione accurata sia sotto il profilo scenografico che fotografico. PREMIO MASCHERA 2012 Roberto HERLITZKA Motivazioni: Per la prolificità negli ultimi 12 mesi; per la capacità di riuscire a rappresentare con ogni sua interpretazione le proprie preferenze stilistiche, integerrime nella scelta produttiva e sul palcoscenico. Per la poliedricità della sua recitazione e per l’enorme contributo che il suo lavoro rende al cinema italiano, con particolare riguardo alle opere dei giovani registi al servizio dei quali dimostra di sapersi porre…. Per tutto questo assegniamo a Roberto Herlitzka il Premio Maschera 2012 della Città dell’Aquila quale attore italiano più rappresentativo del 2012. CORTORIMET THE SHORE di Terry George (Northern Ireland) MENZIONI SPECIALI DELLA GIURIA LASCIARE SEGNI - LA REALTA' AL CONTRARIO di Daniele CINI a cura dell'Associazione L'Impronta e dell'Ente Nazionale Sordi Motivazione: Per l'impegno produttivo profuso per la realizzazione di due cortometraggi qualitativamente validi in una situazione di set e di lavoro oggettivamente difficoltosa a causa del multilinguismo presente nel cast; per l'importanza del tema trattato e del messaggio di apertura e conoscenza che viene presentato nelle due opere. MIGLIOR DOCUMENTARIO (EX-AEQUO) COME PRIMA PIU’ DI PRIMA MI AMERO’ di Alessandro CAPITANI (Italia) Affronta con leggerezza impietosa un tema molto caro ad alcune donne. Girato e montato con grande ironia e leggerezza, propone uno sguardo attento e amaro su come alcune donne e uomini affrontano le proprie insicurezze. Le riprese indagano i luoghi e gli abiti di rituali ormai consolidati con grande attenzione ai dettagli scenografici, indugiando con maestria sui volti, che tante informazioni ulteriori riescono a comunicare. I DISCENDENTI DEL GIAGUARO ad opera di Amnesty International e Indigenous Kichwa People of Sarayaku (Ecuador) Motivazione: Un documentario che illustra con attenzione il dramma della comunità dei nativi Kichwa di Sarayaku aggredita nel proprio territorio da una compagnia petrolifera e della battaglia legale instaurata dinanzi alla Corte interamerica dei diritti umani per chiedere giustizia, in base al diritto sulla “consultazione preventiva” dei rappresentanti e delle autorità delle comunità indigene che risiedono nel loro territorio ancestrale. MIGLIORE ANIMAZIONE CHI RESISTE DI PIU’ di Gregorio MURO (SPAGNA) Motivazione: Un validissimo film di animazione per raccontare da un evento traumatico l’evolversi, nel corso dell’intera vita, l’amore di una madre per il figlio, fino alle estreme conseguenze. I disegni che ricordano la tecnica dell’acquerello con la loro delicatezza non attenuano l’intensità dello sviluppo di questa universale “storia d’amore”. MENZIONI PER I CORTOMETRAGGI La natura delle cose di Audrey ESPINASSE (Francia) Motivazione: Un mattatoio e un convento nel giorno di pasqua raccontati da uno sguardo in bianco nero che indugia con la stessa macabra attenzione sulla serialità sia della macellazione preparatoria degli agnelli pasquali (“sacrificati” alla mensa ) sia sul “consumo” rituale nel refettorio dei monaci. Il tutto è affidato alla forza delle immagini non accompagnate da dialoghi ma suoni e rumori d’ambiente. Swimsuite 46 di Wannes DESTOOP (Belgio) Motivazione: La cura delle immagini ci fornisce indicazioni sulla bellezza di una dodicenne (adolescente) imprigionata in un corpo che non corrisponde alla sua delicatezza e ai suoi sogni e alle sue ambizioni sportive. Ottima l’interpretazione della giovane protagonista alle prese con i suoi disagi esistenziali.

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