Quattro cortometraggi di Italiana.Corti riuniti dal sottotitolo "Ma l'amor mio non muore": "In nessun luogo resta", "If I make it, I win", "Nitro Etude #1" e "Il Firmamento".
IN NESSUN LUOGO RESTA
Immagini sgranate ma evocative accompagnano la visione del corto di Maria Giovanna Cicciari, silenzi irreali e rumori di natura (ne siamo certi?) portano lo spettatore in un mondo ormai abbandonato.
L'idea nasce da un breve film di viaggio attraverso la zona grecanica della Calabria ripreso con una Super8.
IF I MAKE IT I WIN
Girato a Philadelphia intorno e all'interno del Museum of Art, il lavoro di Roberto Ferri cerca di unire i destini di tre personaggi così lontano (o forse no) tra loro. Un giovane regista che vuole girare il suo film, un celebre pugile del cinema (Rocky) e un importante artista.
Tra la celebre scalinata del film di boxe più visto di tutti i tempi e riflessioni filosofiche, tre anni di lavoro alla ricerca di un "senso".
NITRO ETUDE #1
Silenzi, telefonate, incompresioni. Tre abbandoni si susseguono nel cortometraggio di Pietro Balla, tutti legati in qualche modo al mondo del lavoro. Come un'ombra incombe la grande fabbrica, la Fiat, che pare imprigionare i destini dei personaggi: un'attrice e il suo regista pigmalione, un operaio (s)oggetto di un documentario, un grande marchio di automobili.
I topoi narrativi di Balla tornano, tra filosofia e reality.
IL FIRMAMENTO
Inizio shock con organi genitali mostrati in primissimo piano per il corto di Fabio Badolato e Jonny Costantino tratto dallomonima pièce di Antonio Moresco, "Il Firmamento".
E la derivazione teatrale è (fin troppo) evidente nei movimenti e nella recitazione dei due protagonisti, i cui dialoghi sono affidati a didascalie da film muto, per un corto il cui finale spiazza ponendosi tra amore e morte, misterioso come l'immagine che accompagna lo spettatore sui titoli di coda.
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