Sala gremita al cinema Massimo di Torino per l'anteprima di "Privilegi operai", documentario di Gianfranco Crua e Gianni Ubaldo Canale che racconta il referendum Fiat del gennaio 2011.
Un documentario nato da una forte esigenza (e che siano ben quattro - così è stato detto nel corso della serata - i lavori nati intorno a quei giorni è significativo) che dà la parola agli operai e riesce (per la prima volta da "Tempi moderni" di Chaplin?) a far capire cosa sia effettivamente una catena di montaggio a chi non l'ha mai vissuta.
La ricostruzione del lavoro in catena, con le sue assurdità e le sue enormi difficoltà (per non dire delle conseguenze fisiche sui lavoratori), è sicuramente il perno centrale del documentario, e senza dubbio il suo valore aggiunto rispetto ad altre opere. L'indignazione dei lavoratori costretti a scegliere se firmare un accordo o compromettere l'intera industria nel nostro paese (così era stato definito in quei giorni dai media il "referendum" Fiat) è l'altra componente fondamentale del documentario.
La serata torinese, organizzata dallAssociazione Riccardo Braghin e dallAssociazione Museo Nazionale del Cinema, si è chiusa con l'intervento in sala degli operai Fiat intervistati sullo schermo, che hanno aggiornato il pubblico con gli avvenimenti dell'ultimo anno.
Un anno in cui il lavoro in fabbrica non è aumentato (anzi...) e che ha reso ancora più assurdo il ricatto subito con il referendum: in questi giorni i macchinari stanno ripartendo ma - hanno spiegato gli operai - a essere richiamati al lavoro sembrano essere tutti tranne gli iscritti FIOM...
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