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E' un'opera poetica, quasi teatrale "Le Libraire de Belfast", documentario di Alessandra Celesia, regista italiana che vive e lavora a Parigi. Protagonisti della storia sono un libraio tutto particolare e tre suoi giovani amici: una ragazza che tenta di sfondare nel campo musicale tramite X-Factor, e due fratelli, il primo innamorato dei Roma e di tutto quello che è italiano, ed il secondo un rapper, che scrive canzoni "sociali". Sono tre "personaggi in cerca di autore", tre ragazzi che cercano di ritagliarsi uno spazio vitale in una città che per anni è stata un "campo di battaglia", tre giovani che cercano di realizzare i propri sogni. Il libraio è la loro piccola guida, un omino esile con un passato da alcolista, che ha dedicato la propria vita alla sua più grande passione: quella della lettura, dei libri.
Alessandra Celesia realizza un'opera che racconta una città partendo dal privato dei protagonisti,, dalla loro vita quotidiana, un'umanità che è ben presente in un contesto sociale che ha passato anni difficili, e che vuole "evadere" da un sistema che non gli appartiene e che forse non gli è mai appartenuto. "Le Libraire de Belfast" è un omaggio alla vita, alla speranza che ognuno di noi ha dentro, un esplicito manifesto a realizzare i nostri sogni e le nostre espettative di vita anche in un contesto sociale complesso. Non è difficile perdersi nella poesia del film, come non è difficile essere uno dei protagonisti della storia, perchè dentro di noi abbiamo dei sogni e delle motivazioni che ci spingono ad essere veramente noi stessi, come è il libraio della storia e come vorrebbero essere i ragazzi che lo frequentano...