Realizzato in collaborazione con Rai cinema, "Il viaggio della signorina Vila" di Elisabetta Sgarbi è un documentario sulla città di Trieste, sulle sue risorse, i suoi dolori e la sua unicità.
Vila, oggetto della passione di un giovane Scipio Slataper, è la guida del viaggio nella città, scelta per accompagnare lo spettatore attraverso le avventurose e tragiche peculiarità della città friulana, passata dallessere porto franco alloccupazione tedesca e jugoslava, dalle ferite fasciste alla chiusura dei manicomi dopo la legge Basaglia, dal porto vecchio ormai in disuso al bagno Kasher ebraico unico in Europa.
Presentando il suo film al Festival di Roma, la Sgarbi ha dichiarato: "Inizialmente avrei voluto parlare di San Pietroburgo, perchè cercavo una città che fosse una porta sul mondo. Poi ho riflettuto sul fatto di aver sempre interagito con Trieste ma di non averla mai conosciuta a fondo e quindi, in accordo con Rai Cinema, ho cambiato idea e ho deciso di esplorarla e raccontarla con un taglio che amo, una commistione tra il documentario e la finzione".
Scritto con Eugenio Lio, il doc è una storia di scienze e di lettere, di arte e di impresa, all'interno del quale intervengono diversi artisti, scrittori e critici noti, da Claudio Magris a Gillo Dorfles, da Mauro Covacich a Luciana Castellina, da Susanna Tamaro a Vittorio Sgarbi.
Tre importanti partecipazioni, rendono "Il viaggio della signorina Vila" un film convincente: la colonna sonora è firmata da Franco Battiato con cui la regista ha più volte collaborato , la voce di Slataper è di Toni Servillo e il personaggio di Vila è invece interpretato dallattrice Lucka Pockaj.
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