Walid, Aladdin, Noureddine e Bashir sono quattro giovani ragazzi di Zarzis, porto della Tunisia dove nei primi mesi dal crollo del regime di Ben Ali salpano i "barconi" diretti a Lampedusa. I quattro amici fondano una piccola web-tv, Zarzis TV, un canale libero ed alternativo a quello del regime, che conquista nel lasso di poco tempo novemila utenti. Rimasti in tre, dopo la partenza di Bashir verso l'Europa, Walid, Aladdin e Noureddine decidono di proseguire la loro opera, utilizzando il mezzo video non solo per raccontare la cronaca del proprio paese, ma anche per convincere i ragazzi tunisisni a non partire per contribuire alla ricostruzione dello Stato.
A "riprendere" il lavoro della troupe di Zarzis TV è stata la regista e giornalista Paola Piacenza nel suo documentario "In uno Stato Libero", opera/resoconto di una stagione politica ed umana della transizione politica tunisina dalla caduta del regime di Ben Ali all'agognata democrazia. Il documentario riesce a fondere in modo compiuto due piani narrativi: quello dell'esperienza personale di Walid, Aladdin e Noureddine con il difficile periodo di "transizione" di una nazione dall'uscita di una pesante dittatura, ma anche ad essere in alcune parti un vero e proprio backstage di Zarzis TV e di "Liberté 302", film girato dai tre ragazzi sui sopravvissuti dello scontro tra una barca di migranti e una nave della guardia costiera tunisina che ha fatto 35 morti l11 febbraio 2011. "In uno Stato Libero" riesce a "mescolare" le immagini girate dai fondatori di Zarzis TV con quelle che li ritraggono, in cui i personaggi sono anche co-autori, dove il cinema diventa tv e la tv diventa cinema, dove il reportage si fonde con il cinema del reale.
Il documentario è diviso in periodi narrativi, scanditi dalle stagioni temporali, dallo scoppio della rivoluzione e alle prime elezioni libere. Insieme ai ragazzi, la regista immortala un cambiamento epocale dove la cittadina di Zarzis, porto di fuga verso l'occidente, diviene un simbolo delle nuove generazioni, tra quelle che cercano la via dell'emigrazione e quelle che cercano di "mettersi in gioco" per migliorare la situazione sociale ed economica del proprio paese, come hanno fatto e stanno facendo Walid, Aladdin e Noureddine.
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