Governo inadempiente, il mondo del cinema annuncia una grande mobilitazione:
Autori, Produttori e Sindacati insieme per chiedere lapprovazione del decreto che il mondo del cinema attende da 4 anni
Roma, martedì 13 novembre 2012. Il Governo è inadempiente nei confronti del Cinema: vogliamo regole certe per il nostro settore. Così autori e produttori cinematografici hanno denunciato oggi la grave situazione venutasi a creare per la mancata firma del decreto interministeriale che deve determinare le quote di investimento e di programmazione delle emittenti televisive per il cinema.
Lemanazione di tale decreto è infatti prevista dalla Legge Romani, che regola il sistema televisivo e radiofonico, approvata nel marzo del 2008. Sono più di quattro anni che il mondo del cinema attende lapprovazione di tale normativa, in grado di dare certezze e continuità agli investimenti delle tv nel settore.
Pressing sulle istituzioni da parte di Autori, Produttori e Sindacati che annunciano una mobilitazione affinché i Ministri dello Sviluppo Economico e dei Beni e delle Attività Culturali si affrettino ad emanare il quadro regolamentare troppo a lungo atteso e oggi più che mai urgente e necessario per mettere in condizione il sistema di liberare le risorse previste.
Il primo passo di questa mobilitazione è stato organizzare, nellambito del Festival del Film di Roma, il convegno Cinema e televisione. Politica economica e politica editoriale promosso da 100autori e ANICA per confrontarsi sul Testo Unico dei Servizi di Media Audiovisivi e Radiofonici e chiedere che venga fatta rispettare la legge e promulgato lintervento regolatorio che deve temperare limpari rapporto tra cinema e Tv.
La stabilizzazione degli investimenti delle emittenti per il cinema è fondamentale ha affermato Andrea Purgatori, Presidente 100autori alla presenza di tutti gli attori - MiBAC, AGCOM ed emittenti tv, mentre Riccardo Tozzi, Presidente ANICA ha spiegato che senza una regolamentazione lindustria rischia di morire.
100autori e ANICA hanno insieme ribadito il ruolo determinante che il quadro regolamentare ricopre per lo sviluppo della produzione e la ridefinizione di linee e modelli editoriali capaci di innovare forma e contenuto della creazione cinematografica. Il Decreto dovrà, infatti, stabilire un sistema di sotto-quote che sappia aderire efficacemente alla complessità di uno scenario in trasformazione, soprattutto riguardo al diverso ruolo dei broadcaster.
La storia del mercato cinematografico e televisivo è venuta intrecciandosi profondamente nel corso degli ultimi decenni, prima con la rottura del monopolio e la nascita della tv commerciale, successivamente con la tv a pagamento e oggi con le piattaforme online. Cinema e tv hanno quindi bisogno di una politica integrata e coordinata, di provvedimenti capaci di favorire la produzione di nuovi contenuti originali e di qualità, capaci di raggiungere le più diverse fasce di pubblico e garantire laccesso a questi contenuti attraverso il medium ancora più avvantaggiato nellofferta di opere audiovisive, cioè la televisione.
Il principale strumento di questa politica è infatti limplementazione delle quote di programmazione e investimento e la loro regolamentazione è appunto demandata dal Testo Unico sui Servizi di Media Audiovisivi. In particolare larticolo 44 prevede che i due Ministeri diano il proprio parere sul Regolamento riguardante le modalità e i criteri di svolgimento della verifica di tali obblighi da parte dellAutorità per le Garanzie nelle Comunicazioni.
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CS 100autori e ANICA: Governo inadempiente, il mondo del cinema annuncia una grande mobilitazione
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