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FdP53 - Un ritratto del presente

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Sarà l’anteprima nazionale "Anton Corbijn Inside Out", di Klaartje Quirijns, sull’affascinante e intima storia del fotografo olandese che ha immortalato le icone del cinema e della musica - come gli U2, i REM, i Metallica, Lou Reed, i Rolling Stones, George Clooney e Nick Cave - ad inaugurare la 53a edizione del Festival dei Popoli - Festival Internazionale del Film Documentario (il 10 novembre al cinema Odeon alle 21.30). Il documentario ci mostra un Corbjin instancabile lavoratore rivelandone con delicatezza il conflitto interiore: il sacrificio della vita privata per il lavoro, il successo commerciale contro il desiderio di riconoscimento artistico. A seguire (ore 23.00) "Room 237", di Rodney Ascher, sul mito planetario generato dal capolavoro di Stanley Kubrick "Shining": ironico e provocatorio, il documentario mette insieme fatti e finzione con interviste a devoti e studiosi dell’opera del grande regista. La prima giornata del festival avrà inizio alle ore 15 con la proiezione di "Indignados" di Tony Gatlif, presente alla proiezione, sui movimenti fondati sul valore della resistenza all'emarginazione e alla dittatura del denaro (l’evento è organizzato con Arci Firenze e UCCA in occasione dei dieci anni del Social Forum Firenze). A seguire (17.00) gli ospiti d'onore, Raymond Depardon e Claudine Nougaret, presenteranno in anteprima italiana "Journal de France", un diario di viaggio lungo le strade della provincia francese. Sono alcuni titoli della prima giornata della 53a edizione del Festival dei Popoli (fino al 17 novembre cinema Odeon, Spazio Uno, Istituto Francese) presieduto da Marco Pratellesi e diretto da Alberto Lastrucci, che presenterà in totale 74 documentari tra cui 9 titoli in prima mondiale, 8 in prima internazionale, 7 in prima europea e 33 in prima italiana. Tra gli ospiti anche il cineasta argentino Andrés di Tella, cui sarà dedicata la prima retrospettiva completa in Italia. La manifestazione si svolgerà nell’ambito della "50 giorni di cinema internazionale a Firenze" coordinata da FST - Mediateca Regionale Toscana. Le sezioni del Festival: Concorso Internazionale (14 lungometraggi e 15 cortometraggi - tutti inediti in Italia); Eventi speciali e Fuori concorso (16 titoli); la sezione Panorama (7 titoli), dedicata al documentario italiano che include, novità di quest’anno, anche Panorama in cantiere, uno spazio aperto ai work in progress; la retrospettiva dedicata al regista argentino Andrés Di Tella (8 titoli), curata da Daniele Dottorini e in collaborazione con INCAA (Instituto Nacional de Cine y artes audiovisuales); l’omaggio all'ospite d'onore del Festival, Raymond Depardon (7 titoli che ripercorrono le fasi salienti della sua carriera); la sezione intitolata "Related to Me - Corpo, Memoria, Identità" (8) in collaborazione con CCC Strozzina. Non solo cinema ma anche arti visive, come la mostra fotografica Presidents, in prima nazionale, con 15 foto esposte alla Tethys’s Gallery sugli ultimi 11 presidenti degli Stati Uniti D’America (evento organizzato in collaborazione con la Robert Kennedy Foundation - Center for Justice and Human Rights ). Per il terzo anno in contemporanea con il Festival dei Popoli, si terranno a Firenze gli IDS - Italian Doc Screenings, il più grande mercato dedicato al documentario in Italia, a cui partecipano più di 40 broadcasters internazionali. Tra gli eventi speciali del Festival in programma "La notte di Tropicália" (domenica 11 novembre), una serata speciale, organizzata in collaborazione con Musicus Concentus con il concerto di Lucas Santtana, uno tra i nomi più in vista della musica brasiliana contemporanea, che sarà seguito dalla proiezione del film "Tropicália", di Marcelo Machado, un excursus tra i fermenti culturali del Brasile degli anni '60 con protagonisti Os Mutantes, Tom Zé, Gal Costa, Gilberto Gil, Caetano Veloso. Tra i titoli selezionati "Portland2Portland" di Andrea Salvadore, un viaggio in treno dall’Atlantico al Pacifico di Beppe Severgnini (presente alla proiezione) e Karl Hoffman che raccontano gli umori e i sogni degli americani durante la campagna elettorale presidenziale; un anno con i sopravvissuti di Fukushima in "Nuclear Nation", del giapponese Atsushi Fanahashi; l’Iran visto dagli occhi di un campione di basket americano in "The Iran Job", di Till Schauder; "Capitaine Thomas Sankara", di Christophe Cupelin che, grazie all'utilizzo di preziosi materiali d'archivio, ricostruisce la parabola dell'uomo del Presidente del Burkina Faso dal 1984 al 1987; "In My Father and the Man in Black" il regista Jonathan Holiff rivela alcuni retroscena della carriera di Johnny Cash; tra le anteprime "Park Avenue", del regista premio Oscar Alex Gibney, sulla povertà nel mondo. Il Festival chiude il 17 novembre con l’anteprima italiana di "The Secret Disco Revolution" di Jamie Kastner, un documentario musicale raccontato dalle voci dei principali protagonisti (da Village People a Gloria Gaynor) della musica da discoteca degli anni '70, il periodo “disco music”. "In The Secret Disco Revolution" - dice il regista - "ho trovato un modo, ironico, ma sottile, di spiegare l'enorme portata innovativa di questo genere musicale, che non ha solo contribuito a creare una moda ma, per un intero decennio, ha veicolato un nuovo senso di libertà". "Anche quest’anno" – ha detto Pratellesi - "il Festival dei Popoli intercetta la più stringente attualità per farne racconto cinematografico attraverso i volti e le storie che ci riguardano tutti: dalla primavera araba alle presidenziali americane; dal terremoto in Giappone al movimento degli indignados. Un viaggio da fermo, che ci regala una finestra sul mondo che va oltre il racconto quotidiano dei media per aiutarci a riflettere, approfondire, capire".

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