La Pablo di Gianluca Arcopinto, storico marchio nato nel 1998, riprende il suo percorso dopo una lunga pausa iniziata nel maggio 2006 e determinata da un mutato assetto del sistema distributivo italiano e dalle disfunzioni prodotte sul mercato nazionale per il cinema indipendente. Quel circolo vizioso allepoca aveva prodotto un corto circuito e la conseguente chiusura di una delle case di distribuzioni più attente e vicine agli autori italiani. A distanza di sei anni Arcopinto scommette ancora su una distribuzione che cerca alternative percorribili allo strapotere dei blockbuster per ricreare quel circolo virtuoso tra distribuzione, esercizio cinematografico e autori che aveva reso celebre la Pablo quando fu creata. Il marchio rinasce e rinnova il patto che lha vista per anni vicina agli autori e al cinema indipendente. Lavventura ricomincia ancora una volta dal Nuovo Sacher, dove lunedì 29 ottobre p.v. alle 20.45, alla presenza dello stesso Arcopinto, inizierà il suo percorso in sala Il Gemello di Vincenzo Marra, applaudito alle Giornate degli Autori a Venezia.
A questo proposito Arcopinto dice: "Un importante distributore italiano mi disse: quando grandina, è meglio stare in casa aspettando che passi, piuttosto che uscire. Ecco", - sottolinea - "io ho fatto mia quella frase e sono stato in casa per troppo tempo. Adesso ho deciso che, anche se il tempo non accenna a migliorare e la grandine si è fatta più fitta, io voglio uscire, cazzo, e farmi male con quella grandine, che ferendo il mio corpo, lo fa sentire vivo. Sì," - aggiunge Arcopinto - "bisogna sfidare la grandine e lottare ancora per un cinema non omologato, non allineato, non rassegnato. Io sono pronto ancora una volta a subire delusioni e sconfitte, per inseguire e conquistare delle piccole occasioni di espressione e di visione, come una vera guerriglia. Con il solito disordine, con la solita apparente approssimazione, con la solita infinita passione, anche civile. Mi farebbe piacere - conclude - se tutti quelli che reagirono alla chiusura della Pablo, mi spalleggiassero in questa nuova avventura..."
Primo titolo della rinata Pablo Il Gemello di Vincenzo Marra, girato interamente nel carcere circondariale di Secondigliano. Il film è un viaggio all'interno dei luoghi fisici e dell'anima di Secondigliano, dagli spazi angusti delle celle, al parlatoio in cui si incrociano le esistenze dei protagonisti tra piccoli e grandi avvenimenti. Il Gemello è il nomignolo di Raffaele. Ha 29 anni e due fratelli gemelli. E entrato in carcere alletà di 15 anni per aver rapinato una banca, da 12 vive li dentro. Non è un detenuto normale, ha carisma e gode di grande "rispetto" da parte degli altri detenuti. Il carcere circondariale di Secondigliano è la sua casa, lì, in quel luogo di dolore, vive con il suo compagno di stanza Gennaro; coetaneo e condannato all'ergastolo. Con lui lavora alla raccolta differenziata dei rifiuti e grazie a questo lavoro mantiene la sua famiglia d'origine. Ma quando uscirà tutti scommettono sul suo futuro di boss. Raffaele ha un rapporto speciale anche con Niko, il capo delle guardie carcerarie con cui parla e si confronta. Niko sta cercando di introdurre nelle sezioni carcerarie che dirige regole più umane e attente all'individuo.
Dopo Roma, "Il Gemello" inizierà il suo percorso nelle sale cinematografiche nazionali e lo si potrà vedere a Milano, Bologna, Torino, Siena, Capalbio, Padova, Senigallia, Firenze, Calimera, Genova, La Spezia, Asti, Bergamo, Tolentino, Conversano, Nuoro, Gavi, Fermo, Trieste, Udine, Napoli, Benevento, Caserta, Perugia, Trento, Modena, Mantova per poi approdare in molte altre città.
"Il Gemello" è stato prodotto da Gianluca Arcopinto, Marco Ledda, Vincenzo Marra, Angelo Russo Russelli. Una produzione Axelotil e Settembrini Film, è distribuito da Pablo.
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