"Un milione di giorni", il nuovo film di Manuel Giliberti (autore nel 2006 di "Lettere dalla Sicilia"), si presenta quasi come una raccolta di cortometraggi dedicati a donne di Sicilia, tra storia e leggenda, unite dalla narrazione di un duca "peripatetico".
Siamo nel 1967. Nino Frassica è un nobile che per tenere fede a un "voto" vuole recarsi a piedi fino a Gerusalemme. La situazione là non è sicura, però, e allora decide di coprire lo stesso numero di kilometri girando in cerchio giorno e notte in giardino, seguito fedelmente da una cameriera, a cui racconta - per passare il tempo - storie di famiglia e di tradizione siciliana.
Simpatico e puntuale Frassica nel suo ruolo, un divertente intermezzo tra le quattro storie. Forse nelle prime tre, più drammatiche, si sente troppo lo scarto di tenore con l'umorismo della "cornice": l'ultima storia, con una divertita Piera Degli Esposti che interpreta la statua della "Santa", in attesa di uscire dalla chiesa per la processione e un po' stressata dai tanti (più o meno) fedeli che a lei si rivolgono quotidianamente, ha invece lo stesso registro ironico e convince di più.
Il primo racconto è quello di Costanza d'Altavilla (Chiara Caselli, troppo poco sfruttata dal nostro cinema), il secondo vede al centro della storia la giovane prostituta Lucia (Giulia Gulino) che ispirò Caravaggio, il terzo è quello di una nobile in disgrazia, Donna Franca (Galatea Ranzi), e del suo ritratto. Tre intermezzi fortemente teatrali, sia per l'unità di luogo in cui vengono girati (in questo sicuramente hanno pesato anche i limiti di budget) sia per la recitazione carica di molti interpreti.
La pellicola, curata nei costumi, si vedrà al cinema dall'8 novembre tra Roma, Milano, alcune sale in Sardegna e Sicilia, e sarà disponibile anche su iTunes.
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