Ci sono dei casi in cui la musica smette di avere un valore puramente artistico, per diventare qualcosa di ancora più alto, qualcosa di salvifico.
Tutto ciò avviene a Kinshasa, capitale della Repubblica Democratica del Congo, dove migliaia di ragazzi abbandonati a se stessi, con la strada come unica vera casa, ritrovano attraverso la danza e il canto la gioia di vivere e la forza di andare avanti.
Una storia di precariato sociale raccontata da Adriano Foraggio in "Come gli Uccelli - La Rue à Kinshasa", che fa luce sulle diverse "strade alternative" per la sopravvivenza.
La macchina da presa entra così nella "base", unico luogo dove poter trovare aiuto e riparo dalle scariche di violenza che quotidianamente si accendono per le vie della città, dove una ragazza sa di potersi rifugiare da un tentato stupro.
In un posto dove i bambini si ritrovano già a dover guardare il mondo con gli occhi di un adulto, e i ragazzi non riescono a guardare al futuro, la musica riesce così a cancellare temporaneamente le difficoltà della vita quotidiana.
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