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Forse tutto cominciò proprio quella sera di tanti anni fa, quando alla tenera età di dodici anni sbalordì i giurati del festival canoro modenese "L'usignolo d'oro", cantando il brano "Come nelle fiabe". Una voce d'angelo, un ragazzino con grandi doti, uno destinato a fare carriera.
Quel bambino nel tempo sarebbe diventato Vasco Rossi, una delle più influenti rockstar italiane di sempre, e Alessandro Paris e Sibylle Righetti ne raccontano il percorso artistico nel bel documentario "Questa storia qua".
Chi dovesse aspettarsi un rockumentary, con immagini spettacolari da recenti concerti e pubblico in delirio, è già fuori strada.
Il film ha più i tratti del biopic, e raccontando la crescita artistica e umana del "Blasco", descrive in parallelo i sogni e gli errori di un'intera generazione, forte quando era il momento di battersi per le prime radio indipendenti, debole dinnanzi alla droga.
Zocca, paesino del modenese di poco meno di cinquemila anime, riaffiora così attraverso i ricordi del cantautore come il posto della spensieratezza, distante anni luce dallo stress e dallo star system, un luogo della memoria cambiato dal tempo ma rimasto intatto nel proprio cuore.
La sua musica, capace di fare emozionare intere generazioni, viene ben sparpagliata lungo i 75 minuti del film, e non interviene per accompagnare le scene, ma diventa quasi un vero e proprio personaggio, importante tanto quanto le numerose interviste a familiari e colleghi.