Ritratto dell'artista da adulto e non biografia, così è da definirsi il documentario Finestre Rotte di Stefano Pistolini, che tratteggia, per la prima volta in un film, l'immagine di Francesco De Gregori.
Le riprese, effettuate al seguito di De Gregori e della sua band in tre mesi di tour estivo, da Torino a Roma, permettono allo spettatore di entrare nel mondo interiore dello schivo cantautore (o artista, autodefinizione che meglio lo rappresenta), partendo dalle sue radici nella musica popolare, come ricorda la cantante folk Giovanna Marini che dipinge davanti ai nostri occhi la figura del diciassettenne Francesco, affamato di musica.
L'intervista sul ciglio della statale, come citazione del video di Subterranean homesick blues di Bob Dylan, ci avvicina alle altre fonti di ispirazione del cantante, e la collaborazione con Ambrogio Sparagna all'Auditorium Parco della Musica o la condivisione del palco di piazza San Carlo con Cristina Donà e Vasco Brondi allunga una mano verso il futuro e le nuove generazioni.
Il documentario, costellato di brani musicali, dà la possibilità agli appassionati di approfondire qualche episodio poco conosciuto della vita del cantautore, riuscendo anche a dare qualche soddisfazione a chi De Gregori proprio non lo sopporta.
↧