Sono due i disastri geologici a cui fa riferimento "Caldo Grigio, Caldo
Nero", docufiction diretta dallo scenografo Marco Dentici e dedicata al territorio a sud di Messina, dal 2007 più volte colpita da nubifragi che l'1 ottobre 2009 hanno causato circa 50 vittime.
"Finisce di piovere e finisce l'allarme": è questo il problema alla base, perché - spiega la ricostruzione di Dentici - già il 25 ottobre 2007 era chiaro cosa sarebbe potuto succedere. In seguito a un nubifragio quelle zone rimasero a lungo paralizzate, nel silenzio dei media e senza alcuna reazione delle autorità, che si sono disinteressate del pericolo.
Nell'autunno 2009 un nuovo nubrifragio ha colpito le zone, causando questa volta le vittime e finendo su tutte le prime pagine. Ma passata la pioggia, le telecamere si sono spente e nessuno ha fatto nulla, come prova Dentici nel finale del suo documentario mostrando le immagini di un nuovo pericolo dovuto all'acqua, a marzo 2011.
Le immagini vere (e le terribili registrazioni audio delle richieste d'aiuto) sono montate dal regista insieme a stralci di fiction che dovrebbero servire a creare maggiore empatia permettendo allo spettatore di "conoscere" i personaggi vittime della tragedia.
Sono però talmente forti e d'impatto le immagini reali che questa scelta convince fino a un certo punto, nonostante la partecipazione di nomi importanti come Nino Frassica, Ninni Bruschetta e Maria Grazia Cucinotta (che si prestano nel finale anche un appello "in camera" affinché le autorità intervengano).
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