Angelique non chiude la porta per l'Italia. Come altre colleghe attrici la Cavallari è partita per Parigi alla ricerca di una continuità lavorativa e di nuove esperienze che il nostro "spettacolo" non riesce più a dare.
Di origini bretoni, sarde ed emiliani, Angelique Cavallari è ovviamente bilingue e ha cominciato presto la sua carriera di danzatrice e attrice.
"Ho cominciato in teatro a Torino e a 18 anni via in tourneé con una compagnia di Massa. E' stata una bella palestra per arrivare al cinema. Nel 2006 ho girato "Danza la Coscienza" opera prima di Luca Bronzi e Sonia Trinchero".
E lì sei rimasta affascinata dal cinema.
"Sì, dopo qualche proposta tv, mi sono trasferita a Roma per fare cinema e ho girato "Fantasticherie di un passeggiatore solitario" di Paolo Gaudio, un film recitato in inglese con Luca Lionello. Poi una piccola parte nel film di Checco Zalone e un medio, sempre in inglese, tratto da E.A. Poe, "The Novel" per la regia di Paolo Licata".
Poi cosa è successo con il cinema italiano?
"Be' a Roma ho avuto la sensazione che ci fossero mille progetti, ma tutti sulla carta. Ho frequentato molte persone del cinema, ho viaggiato molto, e ho letto tante belle sceneggiature; ma i fondi erano sempre bloccati... Troppe parole, ho creduto di perder tempo e allora ho scelto di venire a Parigi. Ma, come detto, la porta non la chiudo... Intanto ho aperto un'altra strada".
Una fotografia del cinema italiano di oggi. E in un eventuale ritorno con quali registi ti piacerebbe lavorare?
"Mi piacerebbe Emidio Greco, ma anche Stefano Odoardi. Mi piace molto il cinema d'autore, ma non necessariamente triste; un cinema visivo e anche sperimentale, dove si fa qualcosa di coraggioso. E poi Marco Bellocchio".
Tra i giovani autori che hai conosciuto nella tua permanenza a Roma?
"In giro per l'Europa ho avuto molti incontri interessanti. Anche in Italia ma un po' meno".
E ora che sei a Parigi, che idea hanno i francesi del nostro cinema?
"I francesi amano molto il nostro cinema, lo studiano, ma si rendono conto delle difficoltà".
Progetti a Parigi?
"Ce ne sono un paio, ma per scaramanzia preferisco non parlarne..."
Perché hai deciso di non fare tv?
"La tv è il mezzo principale di comunicazione, ma io non amo molto i prodotti televisivi fatti in Italia ultimamente. Preferisco il cinema".
E allora, Angelique, te lo diciamo in italiano che, per una volta, è più elegante: in bocca al lupo!
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