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LO CHIAMAVAMO VICKY - Un Tondelli inedito

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Quelli che lo chiamavano “Vicky” lo conoscevano da quando “Pier Vittorio Tondelli” era ancora un ragazzo come tanti, uno che brillava sì tra i suoi coetanei per il suo acume e per la sua scrittura, ma che era ancora negli anni della formazione, nell’ambiente in cui è cresciuto, tra le persone con cui ha vissuto i primi anni di impegno culturale. La regista Enza Negroni è andata a intervistare coloro che hanno conosciuto Vicky, e che lo hanno seguito con passione ed affetto quando è diventato “Tondelli” e lo ricordano ora, a oltre vent’anni dalla sua morte (avvenuta nel 1991), con immutata stima e commozione. A Correggio Tondelli ha vissuto gli anni prima della pubblicazione di “Altri libertini”, nel 1980, e sono proprio quegli anni il centro narrativo del documentario: tra brevi filmati di repertorio, splendide foto in bianco e nero, interviste ad amici e familiari e qualche illuminante lettura, diventa chiaro per tutti come il libro più noto dello scrittore non sia nato da un giorno all’altro, bensì come molto se non tutto ciò che da quelle pagine traspare era già presente in alcuni interventi teatrali, in alcuni articoli e in altri scritti di formazione, che risalgono a quando Vicky aveva 18-20 anni, o anche meno. Tra gli intervistati il poeta Giorgio Bonaccini, il fotografo Celestino Pantaleoni, il libraio Nino Nasi della “Libreria del teatro” di Reggio Emilia, il fratello Giulio Tondelli con la moglie Giuliana Bellelli e l’editor Feltrinelli di “Altri libertini” Aldo Tagliaferri.

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