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YES OR NO? - Kim, Pie e un amore (im)possibile

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“Yes or no?” di Saratsawadee Wongsomphet è il “primo film lesbico thailandese”. Si tratta quindi di una pellicola a suo modo storica, che apre anche nel cinematograficamente fertile paese asiatico nuove frontiere per il cinema queer. Una notizia positiva, di sicuro, ma dispiace che questo primo film sia di qualità e di interesse veramente scarsi: il programma ufficiale del festival Mix di Milano - che lo ha proposto in concorso - lo definisce “una sorta di sitcom per teenagers in salsa asiatica”, e forse in quest’ottica si tratta di un lavoro riuscito e convincente. Ma visto da qui, in Italia (da non teenager e da non asiatici) “Yes or no?” sembra proprio poca cosa: eppure ha ottenuto una nomination per la migliore regia agli ultimi “Oscar” nazionali, e quindi è probabilmente solo una questione di “sensibilità”. Pie e Kim sono due compagne di stanza in un dormitorio universitario: il loro rapporto inizia subito male, perché la seconda è una tomboy, un maschiaccio da cui la prima è quasi disgustata. Piano piano però le due impareranno a conoscersi meglio, e l’iniziale diffidenza di Pie si trasformerà in un sentimento sempre più forte. Sulla strada del loro possibile amore, però, ci sono le resistenze di Pie - che non si considera una lesbica, il suo fidanzato ufficiale e un’altra ragazza, Jane, follemente innamorata di lei... Ricco di musiche (alcune molto orecchiabili, altre un po’ troppo insistite), “Yes or no?” risente soprattutto dell’eccessiva lunghezza - siamo sui 107’ - specie per un plot così semplice, che avrebbe forse meritato un ritmo più sostenuto. Ma è un primo passo (comunque importante) per la Thailandia e il suo cinema, e quindi ben venga: in attesa del prossimo.

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