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Dal 30 dicembre 2011 al rassegna "Il Cinema dentro la Vita"

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Promossa da Comune di Spinoso, Regione Basilicata, Provincia di Potenza, Ente Parco dell’Appennino Lucano, Associazione Infinite Lune, prende il via il 30 dicembre 2011 la prima edizione del ciclo di proiezioni IL CINEMA DENTRO LA VITA per la curatela del cine-critico Mimmo Mastrangelo. Sotto la presentazione in brochure del curatore, titoli dei film e date delle proiezioni che si terranno nel Piccolo Teatro “E. Guerriero” (ore 19.00). Ma potrebbe essere pure la vita (palpitante) nel cinema. Su questa doppia locuzione si è voluto mettere insieme un pugno di film di recente realizzazione che varcano la soglia del contemporaneo (e non solo) e lo attraversano, provandone ad interpretare le tensioni, i conflitti, le rotte (sempre dolorose) dei movimenti migratori, il percorso che ciascun uomo si trova a compiere fuori e dentro se stesso. Il cinema su cui accendiamo un faro con questo ciclo di visioni oltrepassa lo schermo, lascia tanto l’impronta di un dispositivo per pensare che la macchia di emozioni in espansione, la sua incombenza è non abbandonare lo spettatore in una posizione passiva, ma di tenerlo vigile e, possibilmente, pungolarlo per strappargli un proprio punto di vista. Questa filmografia apre un scenario (di immagini e suoni in movimento) il quale vuole scuotere, intromettersi in tematiche scottanti che non possono lasciarci freddi nella valutazione. "IL CINEMA DENTRO LA VITA" è quello che strappa entusiasmo alla critica, e ciononostante, non riesce ad avere una tenuta nel circuito delle sale italiane, e questo la dice lunga di come oggi i nostri schermi non siano altro che gli specchi deformanti della televisione dove agli autori (all’autorialità) non è concesso più ospitalità . IL CINEMA DENTRO LA VITA insomma - volendo citare Fabrizio De Andrè - viaggia in una direzione ostinata e contraria, e non strizzando l’occhio al gusto preponderante del pubblico, corre incontro a quelle immagini e trame che si collocano in un terreno di confine, dove irrompe ben altro e si insidiano i nodi non sciolti dell’umanità e della società. Mettendo in locandina - tra gli altri - i titoli come “Venti sigarette” di Aureliano Amadei o “Welcome” di Philippe Lioret è come fare una scelta di parte per una cinematografia di contenuti che nel proteggerla, nel sostenerla, nell’avvicinarla difendiamo anche il nostro immaginario. E, quindi, una certa qualità della nostra vita.

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