Dopo il festival di Cannes i nuovi film dautore arrivano a Manhattan con Open Roads, la vetrina più importante dAmerica per la nostra cinematografia che.
Organizzata da Cinecittà Luce-Filmitalia e dalla Film Society del Lincoln Center, con il sostegno della Direzione Generale Cinema del Ministero dei Beni e Attività Culturali , ledizione 2012 si svolgerà al Lincoln Center dal 8 al 14 giugno.
Diciassette i film proposti questanno: "L'arrivo di Wang" di Marco e Antonio Manetti, "Cavalli" di Michele Rho, "Dante Ferretti: production designer" di Gianfranco Giagni, "Diaz-Non pulite questo sangue" di Daniele Vicari, "Io sono Li" di Andrea Segre, "La kryptonite nella borsa" di Ivan Cotroneo, "La-bàs - Educazione criminale" di Guido Lombardi, "La leggenda di Kaspar Hauser" di Davide Manuli, "Il mio domani" di Marina Spada, "Nessuno mi può giudicare" di Massimiliano Bruno, "Il paese delle spose infelici" di Pippo Mezzapesa, "Posti in piedi in paradiso" di Carlo Verdone, "Sette opere di misericordia" di Gianluca e Massimiliano De Serio, "Terraferma" di Emanuele Crialese e "Il villaggio di cartone" di Ermanno Olmi. Mentre per il 9 giugno è prevista anche la proiezione come evento speciale del film "Scialla!" di Francesco Bruni.
Cinemaitaliano.info ha intervistato uno de due direttori artistici del Festival, Antonio Monda. Il giornalista-scrittore e docente di regia e storia del cinema italiano alla New York University, è appena uscito in tutte le librerie italiane con il suo ultimo romanzo, una storia dimmigrazione ambientata negli anni 50, L'America non esiste.
Open Roads è alla dodicesima edizione, si può parlare di un rinascimento del cinema italiano dopo i successi dei Fratelli Taviani al festival di Berlino e di Matteo Garrone al festival di Cannes?
Sono un ammiratore di Matteo Garrone e considero Paolo e Vittorio Taviani due grandissimo maestri dai quali ho imparato molto, sia sul piano artistico che umano. Sono sinceramente felice per questi successi, ma purtroppo non parlerei di rinascita: la crisi rimane ed è soprattutto industriale.
Quali sono stati i criteri di selezione dei film nelledizione di questanno?
Insieme a Richard Pena, laltro direttore artistico del festival, abbiamo cercato di dare unimmagine complessiva del cinema contemporaneo in Italia: commedie, film drammatici, introspettivi e di impegno civile. Non poteva mancare il candidato italiano all'Oscar 2012, Terraferma di Emanuele Crialese, fino alla fantascienza da camera" dei fratelli Marco e Antonio Manetti, che con L'arrivo di Wang hanno realizzato un prodotto inusuale nel panorama cinematografico italiano. Ed infine lomaggio di questa edizione di Open Roads è dedicato ad uno dei nostri più grandi maestri, Ermanno Olmi, spesso citato come fonte di ispirazione da giovani registi delle generazioni successive, l'ultimo dei quali è proprio Matteo Garrone.
E prevista per le prossime edizioni una sezione dedicata appositamente al documentario? Un genere che negli ultimi anni in Italia ha portato alla ribalta i migliori nuovi autori
Ci stiamo pensando, ma già da qualche anno abbiamo iniziato ad inserire documentari nella programmazione, con risultati positivi. Per fare un esempio lanno scorso lopera di Giovanna Taviani, dedicato alle Isole Eolie, e il semi-documentario Sorelle Mai di Marco Bellocchio hanno raccolto ampi consensi. E questanno ci aspettiamo altrettanto dal documentario di Gianfranco Giagni, che ripercorre la vita e la carriera del grande artista e Scenografo Dante Ferretti.
Quali tra i film in concorso quest'anno sono quelli che susciteranno maggiore interesse nel pubblico americano?
Mi auguro tutti, ovviamente, ma sono particolarmente curioso di vedere la reazione di fronte al delizioso film dei Manetti. Mentre cè grande attesa per Diaz, non pulite questo sangue, sui fatti accaduti durante il vertice G8 di Genova nel 2001.
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