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THE ANGELS' SHARE - La grande truffa del whisky

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Bravo Ken! Finalmente ecco una commedia piena di umorismo, fresca ed inebriante come un sorso di whisky della migliore marca. "The Angels’ Share" è ambientato a Glasgow, città ricca di sfaccettature sociali, profondamente scozzese per il ritmo di vita e la parlata quasi gaelica incomprensibile anche agli inglesi. La pellicola in versione originale infatti è sottotitolata in primo luogo in inglese. Città dove i pub chiudono alle 22, mentre in Inghilterra chiudono alle 23, e dove i bevitori di whisky la sera camminano zigzagando. Ken Loach filma la generazione dei senza lavoro e senza futuro. La differenza con "Sweet Sixteen" che trattava dello stesso soggetto è ben marcata. I giovani di quel film, pur violenti e di pochissima cultura, avevano dei progetti per la vita. Questi di Angels’ Share, occasionalmente violenti e quasi costretti dalle circostanze della vita a diventare delinquenti, non hanno progetti, vivono alla giornata e del futuro se ne infischiano. Unico loro punto comune dei quattro - Robbie, Albert, Rhino e la minuscola simpatica Mo dal musetto di puzzola - è che devono scontare pene di lavoro d’interesse comunitario per piccoli reati. Robbie, il protagonista, simpatico ed intelligente è un neo-padre, e ciò è un grande stimolo per cercare una vita migliore soprattutto per suo figlio Luke. Le speranze però sono minime in una nazione che conta un milione di disoccupati, e probabilmente anche lui si ritroverà nella stessa situazione di suo padre. Commedia brillante e divertente, ma anche cinema sociale come dal DNA di Ken Loach Palme d’Or nel 2006 con "Il vento che accarezza l’erba". Il Ken Loach di "Family Life" e "Kes" che con il passar degli anni ha reso più sottili, ma meno aggressive le sue denunce al sistema politico britannico. Si sorride alle battute degli sprovveduti quattro, in particolare a quelle di Albert, dotato di un umorismo scozzese sconcertante, però Loach - con immagini e puntualizzazioni pertinenti e amare - ci riporta alla grigia e deprimente realtà dell’oggi e di quella di domani. "The Angels’ Share (La parte degli angeli)", titolo misterioso per i non bevitori di wishky (e i quattro giovani non lo sono, ma forse lo saranno), è l’infimo quantitativo di questa “sublime” bevanda che evapora nell’invecchiamento nei piccoli fusti di rovere e diventa proprietà degli angeli, che qua metaforicamente sono Ronnie e i suoi amici. Da visite a distillerie e a degustazioni di whisky capaci di affinare il suo palato tanto da farlo diventare un buon intenditore di whisky, ma anche mettere a punto la sua mirabolante truffa, Ronnie l’intelligente e scapestrato furfantello di Glasgow, con l’aiuto dei suoi poco dotati compari, riesce a trafugare il contenuto di quattro bottiglie di un pregiato, costosissimo whisky ed a assicurarsi la tranquillità economica almeno per l’immediato futuro, ottenendo anche un lavoro. Ironia della sorte, il lavoro cercato invano nella legalità gli viene, come un dono del cielo, dalla sua intelligente truffa.

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