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Anteprima a Palermo per "Se l'isola si perde nel tempo"

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La Società Cooperativa Sociale L’Elefante Bianco, con il contributo della Regione Siciliana – Assessorato Turismo, Sport e Spettacolo- Sicilia Film Commission, venerdì 4 maggio alle ore 18.30 organizza la proiezione della anteprima del documentario "Se l’isola si perde nel tempo", preceduta dalla conferenza stampa con il regista Nello La Marca e con gli autori del progetto. Il documentario, girato a Pantelleria tra il dicembre del 2010 e l’ottobre 2011, racconta la vita degli isolani nei vari periodi dell’anno. L’estate è turismo; ma nel lungo inverno dell’isola, i panteschi si riuniscono nei loro circoli e ballano, tutti, vecchi, giovani e bambini, in un modo che solo loro conoscono, che gli appartiene da generazioni. “La struttura del film, scandita in quattro capitoli relativi alle stagioni dell'anno ha come sfondo gli straordinari paesaggi dell'isola di Pantelleria, i cui luoghi accompagnano la narrazione assumendo forti connotazioni metaforiche anche in rapporto ai valori simbolici che storicamente li hanno caratterizzati nell'immaginario collettivo locale e che rischiano di perdersi nel tempo” spiega il presidente della cooperativa Veronica Riccobene. “L’isola era tutta un giardino”, raccontano i vecchi, costatando che oggi la macchia mediterranea, la selva, si va riprendendo ciò che l’uomo aveva faticosamente conquistato. L’isola man mano ridiventa selvaggia e ciò - che affascina quei turisti su cui, loro malgrado, i panteschi, per secoli vissuti con la cultura dell’autosufficienza, hanno affidato oggi le speranze di sopravvivenza economica - è per gli isolani il segno di una perdita. “Tale progetto nasce per scrivere e raccontare storia; la raccolta di immagini e parole di una terra simile a molte altre ma unica nelle sue peculiarità: frammentarietà dei tempi vissuti in uno spazio confinato. L’attenzione viene posta alla dimensione del tempo in un’isola che sembra scordarsi della propria memoria, una memoria che somiglia al vapore delle sue Favare, costante in alcune ripetizioni e che evapora col passare del tempo, o come i capperi e lo zibibbo tanto noti e rappresentativi dell’isola che rimangono e si trasformano, ne parlano vecchi e giovani ma questi ultimi ne perdono sempre più conoscenza ed esperienza…” aggiunge uno degli autori del progetto Claudia Prestano. Scrive il regista Nello La Marca: “Se l’isola si perde nel tempo è la registrazione di ciò che Pantelleria era e non è più. E’ la raccolta delle malinconie di chi avverte il presente dell’isola come un’epoca di progressive cancellazioni di ciò che per millenni ha caratterizzato l’identità degli isolani. Eppure c’è un anima profonda dell’isola che resiste al tempo. E che emerge soprattutto quando gli isolani, cessata l’invasione del turismo, si ritrovano di nuovo soli in mezzo al mare”. “E noi che siamo venuti a Pantelleria schermati dalla impossibile obiettività della macchina da presa”, raccontano gli autori e il regista, “abbiamo lasciato l’isola con la precisa consapevolezza che l’isolanità, rappresenta una tappa fondamentale della coscienza umana e che in essa si scorge l’indispensabilità di certi valori che il mondo contemporaneo va sempre più cancellando e che è urgente salvare”.

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