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Da Sodoma a Hollywood, al via il focus su omosessualità e sport

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Dopo la serata di inaugurazione della 27a edizione del Torino GLBT Film Festival – “Da Sodoma a Hollywood”, diretto da Giovanni Minerba - che ha visto sfilare sul palco dell’UCI Cinemas Lingotto la madrina del Festival, Chiara Francini in veste anche di presentatrice, Fabio Canino insieme agli altri giurati della manifestazione e Arisa con una esibizione di circa un'ora, tra vecchi e nuovi successi (da "Sincerità" a "La notte") e cover curiose (Carrà, Rettore, Modugno) - da oggi venerdì 20 aprile le sale del Cinema Massimo aprono al grande evento cinematografico. Numerosi gli ospiti di questa giornata: Eldar Rapaport, regista di "August" (Concorso lungometraggi) che sarà in sala insieme all’attore Murray Bartlett, tra gli interpreti di questo dramma sentimentale, in bilico tra passato e presente, sulla difficoltà dei rapporti amorosi vista attraverso gli occhi dei tre protagonisti. Sempre per il Concorso lungometraggi è ospite Aurora Guerrero regista di "Mosquita y Mari" che vede al centro della storia Huntington Park, enclave chicana di Los Angeles, una pellicola che esplora le dinamiche familiari e sociali della comunità latino-americana residente negli USA. Per il Concorso cortometraggi sarà presente la giapponese Mitsuyo Miyazaki autrice di "Tsuyako" che racconta l’intensa e struggente passione fra due donne durante la ricostruzione del Giappone postbellico. Dal Brasile "Jiboia (Boa)" di Rafael Lessa (Binari cortometraggi) che sarà presente a Torino insieme a Swindall Kelley (distribuzione). Un dramma della gelosia: una parrucchiera di mezza età è morbosamente innamorata della giovane manicure che lavora in negozio con lei. Ma ogni gesto, ogni iniziativa della ragazzina vengono interpretati come sfida, motivo di dubbio o risentimento, in una spirale autodistruttiva che porta la giovane a tradire davvero e con inevitabili conseguenze. Da venerdì prendono il via le proiezioni del Focus: L’ultimo tabù, Le “nostre olimpiadi” dedicato al rapporto tra sport e omosessualità, curato da Paolo Colombo, giornalista La7, che presenta, durante il Festival, due puntate di "V-ictory", trasmissione da lui curata, che due anni fa affrontarono la questione dell’omosessualità nello sport destando molto scalpore. Tra gli altri film in programma anche l’attesissimo "Weekend" di Andrew Haigh, una love story emozionante che ricorda il free cinema degli anni Sessanta, premiato dalla critica e nei festival GLBT. GIORNATA DEL SILENZIO Quest’anno il Torino GLBT Film Festival partecipa simbolicamente alla “Giornata del silenzio”, in programma presso la sala 3, con la serata Bullismo, al centro del bersaglio. La serata è organizzata in collaborazione con Egma (European Gay and Lesbian Managers Association) e Network. A Torino sarà presente Daryl Presgraves, in rappresentanza di GLSEN (Gay, Lesbian and Straight Education Network), organizzazione americana che dal '90 si batte per il rispetto dell'orientamento sessuale e dell'identità di genere nelle scuole. L’evento è appuntamento fisso, da diciassette anni, nelle scuole medie e superiori degli Stati Uniti d’America ed è dedicato alla sensibilizzazione sul tema del bullismo omofobico. La serata del 20 aprile affronterà la difficile problematica del crescente numero di adolescenti discriminati per aver dichiarato la propria omosessualità. Al termine dell’intervento di Presgraves, seguiranno le due proiezioni in programma. Il cortometraggio "Man in the Mirror" (2011) diretto da Joel Schumacher, regista di Batman Forever e Un giorno di ordinaria follia, aprirà l’evento. L’opera tratta il tema del bullismo in una scuola di New York. A seguire, "Private Romeo" (2011) dell’americano Alan Brown, lungometraggio sul tema dell’omofobia in un’accademia militare che, prendendo spunto dal Romeo e Giulietta di Shakespeare, racconta l’amore tra due cadetti, osteggiato e diffamato da compagni e superiori. Grazie a questo evento, il Festival ha ottenuto il riconoscimento dell'Unar, l'Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali della Presidenza del Consiglio dei Ministri, perché "iniziativa di rilievo nell'ambito delle attività di prevenzione e contrasto delle discriminazioni".

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