"Sandrine nella pioggia nasce da unimmagine vista su una spiaggia tra un ragazzo e una ragazza e il film ripropone un rapporto tra un uomo e una donna, che si conclude con la vittoria femminile". Così il regista Tonino Zangardi analizza il suo "Sandrine nella pioggia". "E la storia di una passione che entrambi i protagonisti cercano di razionalizzare: un noir passionale, che scaturisce da un lutto e da un senso di colpa. Unattrazione travolgente, sessuale e enigmatica che modifica nel breve tempo la vita sgangherata di Sandrine e quella abitudinaria di Leonardo".
Nel racconto filmico rilevanti sono anche i ruoli minori perché forniscono quella assente atmosfera poetica, come quelli strani e misteriosi interpretati da Haber e Guerritore.
Questultima, molto applaudita e lodata in conferenza stampa per la sua bravura, interpreta il piccolo, ma intenso ruolo della madre depressa. "Se la mia sensibilità è venuta fuori è grazie al regista" ha chiosato lattrice "con il quale ho lavorato molto bene affrontando un tema delicato e cercando di mostrarne il disagio".
Il film è stato ambientato a Mantova in un luogo caro a Michelangelo Antonioni, del quale Zangardi è un grande estimatore, ma nel cinema poco raccontato e visitato. Una città sviluppatasi urbanisticamente su un contrasto paesaggistico ideale per raccontare lenigmatica storia damore.
Interamente finanziato da un imprenditore di Mantova, che non ha ricevuto finanziamenti statali, sarà distribuito in quaranta - cinquanta sale realizzando una sorta di tour e trasformando il cinema in uno spettacolo teatrale on the road.
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