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FFF 2012, Lucio Dalla nelle parole di chi lo ha conosciuto

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L'omaggio a Lucio Dalla e al suo grande amore per la settima arte ha inaugurato, nella sala 3 della Città del Cinema, il Foggia Film Festival. E lo ha fatto attraverso il ricordo personale di esponenti del mondo del cinema, dell'arte e della politica locale che hanno conosciuto da vicino il genio bolognese del cantautorato italiano. Primo testimone su tutti, il regista Cosimo Damiano Damato (amico e collaboratore di Dalla) che in apertura e chiusura del suo intervento al Foggia Film Festival ha recitato due brani tratti da «Gli occhi di Lucio», un volume che comprende testi inediti (diari e piccoli poemi in prosa) in cui il grande cantautore esprime il suo amore per il Gargano (terra di cui era originario) e tutta la sua profondità d'animo. “Ho conosciuto Dalla nel 2009 – rievoca Damato - in occasione di “Amadè”, lo spettacolo su Mozart che stavo allestendo ad Andria insieme a Giancarlo Giannini. Ricordo che nel gruppo di attori e musicisti di “Amadè” mancava l'affiatamento e l'armonia necessaria affinché una performance scenica riesca bene. Un giorno, mentre provavamo nella sala colazione, mi parve di sentire la voce di Dalla cantare. Un'allucinazione, pensai. Invece, ad un tratto entrò lui, in carne ed ossa, con un'aura di positività che trasmise a tutto il gruppo. Trovandosi in Puglia per un suo spettacolo e sapendo delle nostre prove, Dalla ne aveva approfittato per venire a salutare Giannini. Da quel momento io trovai le idee giuste per la regia di “Amadè” e tutto il gruppo sembrò caricarsi di una nuova energia. Quell'incontro aprì le porte all'amicizia tra me e Lucio – continua Damato – e al progetto teatrale su Matteo Salvatore che poi avremmo realizzato con lo spettacolo “Il bene mio”. Ho deciso di trasformare quello spettacolo, la cui tournée è stata bruscamente interrotta dalla morte di Lucio, in un docu-film che avrà la voce narrante di Renzo Arbore”. “Lucio Dalla è di quelle persone che in un solo incontro ti cambiano la vita, un vero maestro. Era innamorato del cinema, i testi di molte sue canzoni assomigliano molto a soggetti per film. Il testo del brano “Anna e Marco”, per esempio, era nato proprio con questo intento”, svela il regista. E conclude: “Dalla è la figura che ha incarnato in un solo uomo la tendenza dell'arte moderna alla contaminazione tra le varie discipline”. Un profilo, quello tracciato da Damato sul cantautore bolognese, confermato anche dal direttore dell'Accademia di Belle Arti di Foggia, Pietro Di Terlizzi, intervenuto anch'egli nell'omaggio tributato dall'FFF a Lucio Dalla. Di Terlizzi ha rievocato a grandi tratti la poetica e le opere (i portali della basilica di San Pio di Renzo Piano a San Giovanni Rotondo, per esempio) di Mimmo Paladino (regista, ma soprattutto pittore, sculture e incisore di fama internazionale) che realizzò, oltre ad alcune copertine dei dischi di Dalla, anche il film "Quijote" (presentato nel 2006 nella sezione "Orizzonti" a Venezia) in cui il cantautore bolognese fu protagonista dell'ultima di una serie di interpretazioni da attore, vestendo i panni di Sancho Panza. A seguito del dibattito, quindi, l'FFF ha omaggiato l'intenso legame di Dalla con il cinema proprio attraverso la proiezione di "Quijote". Infine, Angelo Riccardi, sindaco di Manfredonia (città di cui Dalla era originario e che da pochi giorni ha conferito al teatro comunale il nome del cantautore), ha portato il suo ricordo personale: “Era un uomo generosissimo, appassionato d'arte e molto legato alla spiritualità religiosa - ricorda Riccardi -. Pagò, per esempio, tutte le onerose cure mediche ad una nostra concittadina malata di tumore. Un vecchio antiquario di Monte Sant'Angelo, inoltre, mi rivelò una volta che quando Dalla andava a trovarlo gli svaligiava il negozio acquistando di tutto: dalle effigi sacre ai mobili d'arredo”. Sempre in mattinata, prima dell'omaggio a Lucio Dalla, il Foggia Film Festival ha fatto il suo tributo al maestro della macchina da presa Marco Bellocchio con la proiezione del film "I pugni in tasca". Nel pomeriggio, invece, a partire dalle 15, nella sala 3 della Città del Cinema, si è entrati nel vivo della gara con la proiezione dei 5 lungometraggi in concorso al festival: "Saziando l'uomo" di Alessandro G. Capruzzi e Emanuele Dainotti (ore 15); "Sotto lo stesso cielo" di Mary Griggion (ore 16,30); "Sleeping Around" di Marco Carniti (ore 18); "Da che parte stai" di Mario Bucci, Pierluigi Ferrandini e Francesco Lopez (ore 20); "Il cacciatore di anatre" di Egidio Veronesi (ore 22).

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