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Simona Caparrini - La zia bigotta di Woody Allen

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Come ti ha scelto WA "Ha scelto in maniera empirica: la casting Beatrice Kruger, un provino uguale uguale per tutti in italiano da improvvisare e basta. Un provino secco per tantissime attrici, praticamente c'era tutta Roma, senza neanche il call back. Dopo due mesi mi arriva l'email della casting... "Woody Allen ti ha scelto, ti vuole assolutamente per questo ruolo... 8 pose". Chiaramente ho detto sì, tutti al minimo sindacale, tranne le star e le co-star... però, girare con lui, capite... Qual è il tuo ruolo nel film in cui ci sono star americane, attori italiani famosi e meno famosi "Io faccio zia Giovanna che una zia bigotta del protagonista dell'episodio con Penelope Cruz, Alessandro Tiberi. Nostro nipote viene a Roma con la nuova moglie a conoscere me, mio marito e altri zii che andiamo a trovarli in albergo. Ma mentre la moglie, che non abbiamo mai visto, si è persa per Roma, per sbaglio in camera di mio nipote arriva una prostituta che lo invita pesantemente a fare sesso. Mentre sono sul letto, con lui che resiste alle provocazioni della Cruz, entriamo noi che rimaniamo imbarazzatissimi. E' tua moglie? No non è mia moglie... Come non è tua moglie? Sì è mia moglie... E da lì parte il grande equivoco che porterà il gruppo in giro per Roma, Vaticano compreso, con la escort in minigonna e tette al vento, che finge di essere la moglie di mio nipote". Come è stato girare con un grande regista come Woody Allen? "Io ho girato le prime due settimane con 40 gradi a Roma, in un ristorante in centro. Nessuno sapeva chi fosse il proprio personaggio, iniziamo con un totale del tavolo, con Penelope Cruz, Alessandro Tiberi, gli altri zii e io. Dopo qualche ciak Woody Allen dice, va bene, passiamo ai close-up, ai primi piani, e il primo lo facciamo su... di te. IO! Mi si gela il sangue, primo giorno, prima scena, dopo 10 munuti di girato che fa? Il primo piano su di me! Tutta la scena! E non ero neanche la più preparata.. così, a caso. Non avete idea... io ho detto, Signore non mi puoi fare questo, non può cominciare da me... io può darsi che svenga qui... Ha iniziato da me! Se non mi è venuto un attacco di cuore quel giorno, non mi viene più". E Woody Allen com'è sul set? "Carinissimo! Aveva gli stessi vestiti per tutto il film. Credo che ne abbia dieci uguali, perché era troppo perfetto, senza mai una macchia... ma le stesse scarpe, calde di cuoio (con 40 gradi), il cappello fisso in testa, per tutto il film. Ma è un mito. E' molto timido, forse condizionato dalla fama e da centinaia di richieste continue, e allora tiene le distanze. Ma quando vede che non gli rompi le scatole, e che non vuoi nulla da lui, allora comincia a buttarti qualche battutina, si scioglie un po'. Pero è timido e non fa il buffone sul set. Molto concentrato sul lavoro e brillantissimo; ha visto un mio movimento improvvisato nell'inquadratura totale, dove Penelope Cruz era al centro, e poi mi ha detto di tenerlo nel ciak successivo; ma un movimento impercettibile, lui lo ha visto. Altre cose in corso o in uscita? "Sono nel film di Tommaso Rossellini, figlio di Isotta, "Interno giorno" in uscita il 26 aprile, film finanziato dal Ministero e dalla regione Sicilia, con protagonista Fanny Ardant. Io sono l'agente cinica della star che vuole approfittare della fama dell'attrice in decadenza per rifilarle qualsiasi filmaccio da interpretare. E' una commedia da camera, un po' amara e un po' ironica, e anche in qualche modo autobiografica; dietro il personaggio della Ardant si scorge la storia di Isabella. Fra gli attori c'è Anita Caprioli, Kyra Chaplin. E' stato presentato alla "Vetrina Italiana" del Festival di Roma, un po' fuori mano e dunque in pochi lo hanno potuto vedere. Esce comunque a fine mese distribuito dalla Warner. E poi, ho appena finito di girare "Romeo and Juliet" di Carlo Carlei con un cast stellare (Paul Gimatti, Hailee Stainfeld) e Laura Morante. Io faccio una nobile amica dei capuleti. Tutto girato a Mantova in Inglese. Un film importante che uscirà prima in Gran Bretagna". A proposito di estero, che ne pensi di questo "viaggio a Parigi" che molte attrici italiane compiono in cerca di lavoro e successo? Secondo me Parigi per le attrici italiane è una trappola. Uno specchietto per le allodole. O ci arrivi sull'onda di una fama già costituita e di una capacità di relazioni elevata, come Laura Morante o Valeria Golino, e allora riesci ad avere ruoli interessanti da protagonista, altrimenti arrivi là e il rischio è di aspettare e fare ruoli da straniera, vieni messa ad attendere finché il tuo accento non migliora, e ogni tanto fai qualcosa in televisione, qualche filmetto. Io vedo che poi tornano tutte in Italia per lavorare (anche Simona n.d.r.). In Francia si lavora di più solo perché si fanno più film, forse il doppio che in Italia. Ma uno dei problemi è che molti sono film a piccolo budget, e poi tu fai solo la straniera; perché per fortuna non c'è l'approssimazione che c'è in Italia, che a una russa fanno fare l'italiana, magari anche bravissima ma che con quell'accento può fare la straniera, non l'italiana".

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