Dal 28 marzo al 3 aprile 2012 a Moliterno, Sarconi Tramutola e Spinoso, in provincia di Potenza, seconda edizione della rassegna cinematografica "Cinema (E)Migrante", realizata con il patrocinio della Regione Basilicata e la collaborazione dei Comune di Spinoso, Tramutola e Sarconi, dellIstituto Comprensivo Giacomo Racioppi e dellIpsia di Moliterno e curata dal cinecronista Mimmo Mastrangelo.
"Pensiamo alla Città della Pace che sta costruendo in Basilicata il premio Nobel Betty Williams. Pensiamo ad una Lucania territorio-aperto e ad un Meridione dellentroterra senza barriere. Una news-tow delle nostre piccole comunità che potrebbe acquisire la facciata di un processo virtuoso (e di ripopolamento) fondato sullaccoglienza a profughi, rifugiati, genti di ogni dove. Da questa prospettiva immaginiamo che possa ben radicarsi una cultura multietnica, retta su una politica che include e non esclude, che unisce e non discrimina, che volta le spalle a tutte le normative restrittive adottate negli ultimi tempi dai governi dellEuropa. Pensiamo ad un modello di comunità basato sulla diversità, che ci obbliga a cambiare la nostra ottica sui fenomeni migratori i quali, dentro una nuova prospettiva di società, diventano ricchezza e non problematicità. La storia ci insegna che nei secoli le popolazioni meridionali si sono arricchite mischiandosi con Arabi e Bizantini: e il nostro Sud questo dovrà essere in futuro, il frutto di incontri, scambi, processi trasformativi, rielaborazioni individuali affinché ogni io metta radici in una varietà di noi. Immaginiamo, insomma, ad un Sud differenziato ed aperto che, pur conservando la propria identità e storia, sappia aprirsi ad un multiculturalismo inteso come luogo di relazioni e valore aggiunto di crescita, consapevolezza, costruzione di speranza e corresponsabilità
E il cinema? Come entra in questo discorso sulla cementificazione di una cultura dellaccoglienza e della diversità? Anche larte delle immagini in movimento può fare - certo - la sua parte, intanto perché i film e i documentari come quelli che presentiamo in questa rassegna sono un focus sulla condizione del migrante, su ciò che significa per uomini, donne, bambini scappare dalla miseria o dalla guerra del proprio Paese e non trovare in unaltra Nazione laccoglienza sperata. Film come Welcome di Philippe Lionet, Good Morning Aman di Claudio Noce, Lettere dal Sahara del compianto maestro Vittorio De Seta , oppure documentari come Il sangue verde di Andrea Segre e Fratelli dItalia di Claudio Giovannesi ci portano dritti dentro linferno della vita di un migrante, in vissuti di dolore e lacerazione, in esistenze marginali che, spesso, si schiantano del tutto nel momento in cui approdano nei paesi e nelle città dellItalia (e dellEuropa). Bilal, Nader, Masha, Alin, Aman, Assan sono i nomi dei giovani protagonisti dei film sopramenzionati, anche a partire dalla conoscenza della loro amare storie dobbiamo pensare che si possa costruire con meno ostacoli (e diktat) una multietnica Lucania, un Sud senza barriere, un Italia e un Europa di uomini dalla pelle diversa che si impastano in un unico e rispettoso agglomerato" - ha dichiarato Mimmo Mastrangelo.
↧