Seconda serata di proiezioni al Cortinametraggio. Cinema Eden che attrae molto pubblico di vacanzieri e curiosi, interessatissimi al cortometraggio come forma di cinema autonoma e indipendente.
3 backstage proiettati: "Ex-Amici come prima", "Benvenuti al Nord" e "I Soliti idioti".
E poi si prosegue con l'elenco dei corti in concorso "Corticomedy" e uno speciale dedicato ai lavori degli allievi del Centro Sperimentale di cinematografia di Roma e di Torino (animazione).
"46 cm" di Bandini, Casapieri, De Murtas, Strinati è un corto d'animazione; indovinata la grafica, le caratteristiche dei personaggi e la colonna audio che accompagna delicatamente il personaggio protagonista nel tentativo di conoscere una ragazza, malgrado il suo evidente ostacolo: una bollache lo avvolge a 46 centimetri dal corpo e che mette una distanza di sicurezza dal prossimo.
"Dream'n'bass" di Disperati, Romani, Velluso, è un musical in cui una vecchina con i suoi ferri da maglia scandisce il ritmo di un incubo metropolitano. Un po' confuso ma evidentemente generazionale.
"Il dieci" di Daniel Majia. Un bambino che tenta di essere coinvolto in una partitella di calcio in un prato dell'agro romano. Sempre scartato, finisce a fare il "palo" della porta. Ma uno scatto d'orgoglio lo riporta alla realtà e... purtroppo finisce così, senza un chiaro e deciso epilogo che rende vano, a ritroso, tutto lo sforzo narrativo.
Io tra di voi di Michele Vannucci, ricorda vagamente "Paura e delirio a Las Vegas" con Johnny Depp, almeno nelle atmosfere interne. Il protagonista, Tommaso, invece ha l'aria del Nanni Moretti degli esordi, finto insicuro, in attesa dell'arrivo di una ragazza. Il caos della sua casa, tra allagamenti, sesso sfrenato dei coinquilini, vicini che suonano e ballano, sembra non disturbare la ragazza che invece, non apprezza proprio Tommaso.
"Prova d'abito" di Laura Plebani. Una ragazza, in vista delle nozze, prova il suo abito da sposa. Ma, questo non è dato sapere, una sua instabilità o l'allergia al matrimonio, la spingono a tagliare a fette il suo e anche gli altri abiti esposti nella sartoria. Francesca Valtorta (Immaturi 2) è la sposa con ha un sicuro avvenire, ma il corto non prende alcuna piega definita tranne che confermare l'allergia al matrimonio.
"Un due di cuori" di Laura Plebani narra di due anziani che passano la giornata a giocare a Scala 40. Vince sempre lui fin quando non decide, per amore della moglie, di "aggiustare" il mazzo e regalarle la gioia di una vittoria. Due cuori e un mazzo di carte, ma anche qui il racconto non riesce ad essere avvincente e ad arrivare ad una chiusura che vada oltre il titolo.
"Come va a finire?" di Angelo Caruso. Tre amici al bar, a cui si aggiunge il cameriere, discutono il progetto di un film. Tragedia o commedia, lungo, corto o documentario... a risolvere le solite chiacchiere da cinema ci pensa il più concreto cameriere che suggerisce di raccontare in un film proprio quell'incontro al bar. Il cinema parla di se stesso quando, come spesso accade, non si ha la forza, o se ne ha troppa, per creare una storia da film.
"Disinstallare un amore" di Alessia Scarso è la storia surreale di un ragazzo che si rivolge a una società specializzata nel cancellare ogni memoria di un amore finito. Il metodo però sembra cancella più il tempo che i ricordi. Ogni dettaglio riporta a galla il rapporto e la sofferenza. Accurata la realizzazione, buona la regia e la recitazione. Forse un po' forzato lo sviluppo che per colpa di qualche scalino narrativo non scorre veloce come dovrebbe.
"Fragomeni ultimo round" di Michele Cadei. Un giornalista d'assalto sta realizzando un servizio sul pestaggio di un anziano da parte di una banda di rumeni. Ma il vecchio in ospedale non c'è e allora, il vicino di letto, prende il suo posto e rilascia un'intervista alla tv. Il corto è costruito in modo eccellente, senza inutile prologo e riesce a descrivere la situazione grazie a i dialoghi e alla regia. Una commedia divertente dal finale amaro; "all'italiana".
"Gamba Trista" di Francesco Filippi. E' un corto d'animazione che narra la storia di un bambino con le gambe senza ossa. Sempre preso in giro e vessato dai compagni riesce a trovare una compagnia diametralmente opposta; una compagna di scuola specialista in corsa. Grazie alla fantasia e alle sue possenti braccia e alla compagnia della ragazza, Gamba trista, riesce a scoprire la sua dote migliore. Graziosa la grafica e l'animazione, ben definiti i personaggi e la parabola narrativa.
"Ombra" di Erbetta, Gualtieri, Piccinato. Tre minuti d'animazione per raccontare il primo, timido giorno di scuola di una bambina. Ma la sua ombra senza alcuna timidezza si stacca da lei e si mette a giocare con gli altri. Un racconto ben delineato e una grafica bella ma non originalissima.
"Perfetta" di Federico Brugia è il racconto di una giornata ideale quanto immaginaria di una donna. Aspetta il suo uomo mentre sistema la casa, prepara un gran pranzo, riceve un'amica. Ma è solo fantasia o meglio quello che vorrebbero molte donne ma che rimane solo nei sogni. Non del tutto scorrevole e con qualche rallentamento dato dal concreto monologo, un po' ripetitivo, che non favorisce certo la recitazione di Malika Ayane.
"Tutto da Sola" di Carlo Chiaromonte. Anche qui una donna sola (il suo ragazzo dorme profondamente nel letto) Chiara, che viaggia con la fantasia montando e smontando la sua vita nello spazio di un mattino. Quando non si discute, il rischio follia è dietro l'angolo. Basta una parola per risolvere la situazione. Un po' troppo stirato il racconto che finisce con un carrello all'indietro in una sala teatrale. La vita è finzione?
"It's a miracle" di Graiani, Irrera, Pondi, Logli. Corto senza parole per raccontare la ricerca di una donna sconosciuta. Unica traccia il rossetto lasciato da un lungo bacio al buio. La ricerca finisce per puro caso e la misteriosa donna è, a sorpresa, la meno avvenente tra le indiziate. Ma che baci... Divertente, girato con mestiere e dal montaggio indovinato ed essenziale.
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