Dopo la telenovela per la direzione del Festival Internazionale del Film di Roma (che ha visto il passaggio di testimone da Piera Detassis a Marco Muller - ancora peraltro non ufficializzato - e le relative dimissioni forzate di Gian Luigi Rondi), ecco un'altra polemica tra festival che non farà di certo bene all'ambiente e - soprattutto - al cinema.
Da un paio di giorni, infatti, il (quasi) neo-direttore romano ha comunicato le date della prossima edizione: dal 15 al 21 novembre. Tutto ok, salvo che pochi giorni prima Gianni Amelio, direttore del Torino Film Festival, aveva annunciato che l'edizione 2012 del suo festival, la numero 30, si sarebbe svolta dal 23 novembre all'1 dicembre.
A fare lo sgarbo sarebbe Roma, che si sposterebbe molto avanti nel calendario fino a concludersi solo un giorno prima del via torinese. Amelio è su tutte le furie, e ha affidato alla stampa locale la sua reazione: "Müller vuole uccidere il Torino Film Festival", ha detto senza mezze parole a La Stampa.
Troppi soldi di differenza tra il budget romano e quello torinese, troppo ravvicinate le date proposte da Muller (che, non pago, ha anche comunicato quelle fino al 2018 compreso, quando il suo mandato durerebbe solo 4 anni, tutte in quel periodo): perché questo astio contro Torino?
C'è chi sostiene che tutto sia dovuto alla sostituzione avvenuta a Venezia tra lo stesso Marco Muller e Alberto Barbera, direttore del torinese Museo Nazionale del Cinema e che - secondo le voci - potrebbe portare a un rafforzamento dell'asse Venezia-Torino a discapito di Roma. Motivo per cui sarebbe stato ritenuto necessario un "attacco" di questo tipo.
Al momento la situazione è questa, di certo tutte queste polemiche - prima politiche, ora di calendario - non fanno bene a nessuno.
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