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Missione mancata. Il Re del Mosto - Ovvero l'Uomo che inventò la Barbera sembra nato dal genuino entusiasmo nei confronti di un personaggio, Giacomo Bologna, che accomuna i tanti che lhanno conosciuto (e sono protagonisti delle numerose interviste raccolte) e chi lha scoperto e lo vuole raccontare per immagini. Ma se laffetto e il rispetto per la persona sono perfettamente percepibili, la presunta evidenza dei fatti ha portato a semplificare troppo il contenuto della narrazione, portando lo spettatore (a corto di elementi veri) a non capire e quindi a non condividere la regalità del Re.
Solo dopo le numerose testimonianze di amici che raccontano perlopiù episodi camerateschi, conviviali, sottolineando anche con emozione il genio e la sregolatezza del Re, si scopre, grazie a un breve accenno, che Giacomo Bologna è stato lUomo che inventò il Barbera del titolo. A questo punto, se il lungo preambolo ha lintento di creare unaspettativa e quindi un climax, quando questo si raggiunge svelando limportanza del ruolo giocato dal protagonista nella storia del vino e del Barbera in particolare, lattesa resta delusa, perché manca completamente lapprofondimento.
Tra le tante e sostanzialmente ripetitive testimonianze spiccano, insieme alle esperienze personali della moglie del Re, soprattutto le riflessioni di Bruno Lauzi che regala, accasciato su una poltrona in pelle quasi arancio, frammenti di pensiero brillante e di personale filosofia.
Un documentario che sicuramente conforterà i ricordi di chi lha conosciuto (le interviste sono intercalate da filmati e fotografie di Giacomo Bologna) lasciando gli estranei sempre più estranei.