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E' un film dimenticato "La Cuccagna" di Luciano Salce, prodotto nel 1962 a partire da un soggetto di Alberto Bevilacqua, che deve la sua particolarità all'avere come interprete maschile - accanto alla protagonista Donatella Turri - il cantautore Luigi Tenco.
La trama: Rossella (Donatella Turri) è una giovane ragazza in cerca di lavoro. Con il suo diploma di dattilografa e stenografa va in giro per Roma rispondendo a numerosi annunci, ma scoprirà presto che la cuccagna, ovvero il miracolo economico, è solo unillusione e il mondo è ben più spietato di quanto potesse credere. Il destino però la fa incontrare Giuliano (Luigi Tenco), lunico uomo che non le chiede nulla e che come lei non è incline al compromesso.
"La Cuccagna", che si avvale delle musiche di un giovane Ennio Morricone, viene definito come "un ritratto femminile di grande grazia e delicatezza, un piccolo capolavoro ironico e amaro, grottesco e a tratti drammatico, sugli anni del boom, girato con grande libertà, attraverso luso preponderante della camera a mano, secondo unidea di cinema diretto che rende la vicenda più viva e autentica". Un film da recuperare, quindi, sia per completare la filmografia di un regista solitamente sottovalutato, sia per la performance di Tenco, forse non eccelsa dal punto di vista attoriale ma sicuramente "unica".
Due gli extra, entrambi da non perdere: sul disco venticinque minuti di conversazione con il figlio del regista, Emanuele, e con il critico Andrea Pergolasi che raccontano la genesi del film e il percorso artistico di Salce, e poi il libretto dettagliato che ospita anche un intervento di Bruno Di Marino.