Si avvia alla conclusione la ventitreesima edizione del Trieste Film Festival, che ha visto un'appassionata partecipazione del pubblico a tutta la settimana di cinema proposta dalla rassegna.
Alle ore 11 al Teatro Miela la retrospettiva Grzegorz Krolikiewicz: Il caos come visione del mondo, con il Programma 2 dei corti del regista polacco.
Alle 14 sarà proiettato il film vincitore della passata edizione del Premio Corso Salani, "Palazzo delle Aquile" di Stefano Savona, Alessia Porto e Ester Sparatore. Ambientato a Palermo, nell'autunno 2007, segue le vicende di 18 famiglie rimaste senza casa che occupano per un mese il Palazzo delle Aquile, sede del municipio di Palermo. Fin dal primo giorno, una chiara sfida viene lanciata: le case in cambio del Palazzo.
Alle 16.45 al Teatro Miela l'evento speciale Zone di Cinema: L'Ultimo imperatore - La visita di Carlo I a Trieste, Giugno 1917. Verrà proiettato un frammento inedito della visita dell'Imperatore Carlo I d'Asburgo a Trieste donato alla Cappella Underground dal figlio del dottor Cesare Valle e identificato da Paolo Venier che ne ha curato la ricostruzione tecnica. L'evento sarà presentato in sala dallo storico Roberto Todero e da Lucio Fabi della Cineteca del Friuli di Gemona.
Alle 18 il festival dedica spazio alla Giornata della Memoria con il film ungherese "Holtak orszaga (Il paese dei morti)" di Sándor Lázs e Róbert Kollár, che saranno presenti in sala insieme alla protagonista del film Anna Maria Habermann.
Nella Milano degli anni 90 la madre di Anna Maria muore: guardando fra le cose lasciate dai suoi genitori, la donna trova alcuni documenti e alcune lettere. Leggendole, apprende che suo padre aveva unaltra famiglia a Baja, una cittadina del sud dellUngheria, che aveva un fratello e che suo padre era un ebreo convertito. Anna Maria decide allora di fare un viaggio in Ungheria, alla ricerca delle radici.
Alle 20 la premiazione.
Alle 20.30 l'evento speciale di chiusura del Festival, lunico e ultimo film come regista del primo presidente della Repubblica Ceca, Václav Havel, "Odchazeni (Partire)".
La fine di un uomo, di un'èra e di un amore attraverso la storia di un Cancelliere esaurorato che non si rassegna alla nuova situazione e alla nuova vita. Il film è tratto da una delle pièce teatrali di maggior successo di Václav Havel, qui al suo debutto alla regia cinematografica.
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