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Una serata con i corti di Peter Sellers

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Il Centro Nazionale del Cortometraggio, promosso da Aiace Nazionale e Museo Nazionale del Cinema, presenta per Corti d’autore|4, l’appuntamento mensile con i più bei cortometraggi della storia del cinema, firmati dai più importanti cineasti di ieri e di oggi, la serata PETER SELLERS, filmato da se stesso. Appuntamento a Torino mercoledì 27 febbraio 2013 alle ore 20.30 al Cinema Massimo 3: travestimenti, imitazioni e gusto dell’assurdo nei cortometraggi (pluri)interpretati e firmati a vario titolo dal grande comico inglese: "concentrati d’ilarità a getto continuo, scatenata dal più trasformista degli attori". Questi i titoli: Let’s Go Crazy regia di Alan Cullimore, sceneggiatura di Peter Sellers e Spike Milligan (UK 1951, 32’) Un corto ritrovato di recente in un garage, scritto di corsa da Sellers, improvvisato a ogni ciak: una serie di numeri comici il cui l’attore agli esordi dà prova del suo strepitoso trasformismo interpretando ben cinque ruoli, tra cui quello di Groucho Marx The Running Jumping & Standing Still Film regia di Richard Lester, sceneggiatura di Richard Lester, Spike Milligan, Peter Sellers (UK 1960, 11’) Girato in due pomeriggi con l’amata Bolex 16mm dello stesso Sellers, diretto con l'amico Richard Lester (così scoperto dai Beatles): un corto nato per gioco, undici minuti di gag e personaggi strampalati (preannuncio dei Monty Python), finito candidato all'Oscar I Say, I Say, I Say regia di Peter Sellers (UK 1964, 10’) Un home movie improvvisato, una serie di sketches in bianco e nero in cui Sellers compare con la principessa Margaret, Lord Snowdon e Britt Ekland TWA Ads regia di Stan Dragotti (USA 1975, 7’) Il talento trasformista di Peter Sellers al servizio della compagnia aerea statunitense in tre tv commercial in cui l’attore si incarna in altrettanti esemplari di viaggiatori europei Ad arricchire la serata, per la serie I CAPOLAVORI, verrà proiettato anche "The Skywalk Is Gone" di Tsai Ming Liang (Taiwan 2002, 25’), un intensissimo corto di uno degli autori più radicali degli ultimi anni, Leone d’oro a Venezia nel 1994 con "Vive l’amour".

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