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Il Maxxi di Roma ha annullato la proiezione programmata per il 13 febbraio del film 'Girlfriend in a Coma', diretto da Annalisa Piras, giornalista italiana che vive a Londra, realizzato con la collaborazione dell'ex direttore dell'Economist Bill Emmott. Il motivo: rischia di turbare la campagna elettorale. Il film parla del lento e grave declino del nostro paese negli ultimi vent'anni.
La comunicazione ufficiale del Maxxi ricevuta dagli organizzatori dice: "Ci troviamo costretti a dover rinviare la disponibilità concessavi dell'auditorium Maxxi per la sera del 13 febbraio p.v.. Disposizioni della presidente della fondazione, che si fanno interpreti delle indicazioni assai rigorose dateci dal Mibac - socio unico della fondazione ed autorità vigilante sul nostro operato - non ci consentono di ospitare nello spazio del museo qualunque iniziativa che possa essere letta secondo connotazioni politiche, nell'imminenza della competizione elettorale".
In qualità di rappresentanti degli autori e dei produttori di documentario, vogliamo manifestare la nostra indignazione, sia come professionisti di settore, sia come cittadini.
Non abbiamo visto il film, ma il fatto che possa incontrare o meno i nostri gusti non cʼentra. Non capiamo come un film inglese che fa vedere un punto di vista sulla condizione attuale dellʼItalia possa avere secondo la presidenza del Maxxi un effetto turbativo sulla campagna elettorale. Non capiamo come un museo d'arte che vorrebbe avere un respiro internazionale contraddica il primo presupposto su cui dovrebbe basarsi un luogo d'arte: il rispetto della libertà di espressione e dell'intelligenza e della capacità di giudizio del suo pubblico. Oltretutto la prima del film avrebbe dovuto essere un evento riservato agli ospiti invitati ed era stato previsto che tra questi ci fossero i leader di tutti i partiti politici, così come uomini dʼaffari al vertice, giornalisti, ambasciatori e i personaggi intervistati nel film.
Bill Emmott si dichiara "attonito davanti a questa terribile e calzante dimostrazione della tesi centrale di Girlfriend, cioè, che il declino italiano stia rapidamente giungendo al punto di non ritorno.
Poche ore dopo che la notizia è stata resa nota, è arrivata la replica definitiva della presidente del MAXXI, Giovanna Melandri: "Mi dispiace per Emmott e per le proteste, ma non cambio idea: ho detto no all'anteprima perché sono convinta che sia mio dovere tenere fuori la campagna elettorale dal Maxxi, che è un museo pubblico, finanziato dai contribuenti".
Sulla Stampa lʼex direttore dellʼEconomist ribatte: Il nostro film non è lʼunica versione di quella verità. È stato fatto apposta per suscitare un dibattito. E se il momento giusto per provocare quel dibattito, nella capitale dʼItalia, non è una campagna elettorale, non so quale possa essere il momento giusto.
Non possiamo che essere dʼaccordo su quanto dichiarato da Bill Emmott.
Il Presidente
Mariangela Barbanente
ASSOCIAZIONE DOC/IT