Una nuova uscita per la collana Monografie di Artgidiland, "Il mio Zavattini" firmato da Lorenzo Pellizzari.
Pellizzari incontra Cesare Zavattini a Porretta Terme nel 1961 quando ha 23 anni e collabora, già da un paio, a «Cinema Nuovo», la rivista fondata e diretta da Guido Aristarco. In quel momento i due personaggi - ben fotografati nel tempo da uno scatto di Ezio Stringa - fissano un appuntamento a Roma per unintervista che avrebbe dovuto costituire lasse portante di una monografia. Lintervista ci fu, il libro - allora - no. Ma a mezzo secolo di distanza quell'intervista - in cui Zavattini si concesse forse come mai - trova posto in questo libro insieme a quanto scritto da Pellizzari su Za da allora fino ad oggi.
Il mio Zavattini dunque documenta un lungo rapporto, intellettuale e personale, fatto di infinite riflessioni, desideri, slanci, critiche, pentimenti, ripensamenti. E documenta lininterrotto impegno del critico a capire, da una parte, e a stimolare, dallaltra, lartista. Un impegno appassionato e civile, e insieme sedotto dalla qualità giocosa e vitale della scrittura zavattiniana. In questo volume emerge come la scrittura di Pellizzari, così come il cinema scritto e teorizzato da Cesare Zavattini, non abbia mai escluso la vita, non abbia mai voluto escluderla, ma al contrario sulla vita e sulla sua inafferrabilità si sia sempre fondata, per inseguirla, inseguirsi e inseguire Za continuamente.
Lorenzo Pellizzari è critico e storico del cinema, senza titoli accademici. Tra i suoi libri: Cineromanzo. Il cinema italiano 1945-1953, 1978; Carlo Rambaldi e gli effetti speciali, 1986; Il romanzo di Alida Valli (con Claudio M. Valentinetti), 1995; Ugo Tognazzi regista (con Fabio Francione), 2002.
Per informazioni: www.artdigiland.com.
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