Quattro settimane di riprese per la realizzazione del lungometraggio 31 GRADI KELVIN, opera prima del giovane regista siciliano Giovanni Calvaruso, prodotto da Pasquale Scimeca e Linda Di Dio per lArbash.
Ambientato in una periferia urbana, il film racconta storie e personaggi di ordinaria emarginazione e solitudine: come quella di Pietro, operaio per trentanni alla Fiat di Termini Imerese, che affronta da solo, dopo la morte della moglie, la sfida più difficile con la malattia. O quella di Ibrahim, un marocchino che vive e lavora da anni in Italia nellattesa di far ritorno prima o poi nel suo paese. E ancora quella di Rachele, perennemente divisa tra il lavoro che le è necessario per vivere e la voglia di continuare gli studi universitari che è stata costretta ad interrompere; o quella di Eva, una giovane pittrice che si adatta a lavorare in fabbrica, o infine, il percorso senza ritorno di Mariano e Luca, due sbandati senza lavoro, senza genitori, senza certezza alcuna, senza niente, che arriveranno al prevedibile capolinea di questa assenza di punti di riferimento. Storie di solitudini che si sovrappongono e si intrecciano dove i protagonisti sono al contempo vittime e carnefici di una società che ha smarrito ogni radice e valore.
Lo zero Kelvin, corrisponde a -273° C e viene usato in fisica per indicare lo "zero assoluto", la temperatura minima oltre la quale non vi è possibilità di vita per nessun essere vivente afferma il regista Giovanni Calvaruso, autore anche del soggetto e della sceneggiatura. I miei 31 Gradi Kelvin si riferiscono a una temperatura limite in cui non vi è possibilità di vita vera e propria ma solo di sopravvivenza. Tutti i protagonisti del film conducono vite precarie: precarietà non solo lavorativa ed economica ma anche sentimentale, affettiva e, più in generale, esistenziale.
A dar voce e corpo a questi personaggi i giovani attori siciliani: Vincenzo Albanese, Antonio Ciurca, Silvia Francese, Omar Noto, Silvia Vena e Walid Gasmi, nei ruoli principali. Ma anche Filippo Luna, Elisa Di Dio, Doriana La Fauci e Aldo Terzo. Prima di cimentarsi alla regia, Giovanni Calvaruso, ha affiancato per anni Pasquale Scimeca, in qualità di assistente alla regia (ma anche Ficarra e Picone, Alfonso Arau, Marco Amenta e tanti altri).
Le riprese sono durate quattro settimane, tra Alcamo, Castellammare del Golfo e altri centri della provincia di Trapani. Fotografia di Duccio Cimatti, aiuto-regista Maurizio Quagliana, costumi di Samuela Cirrone, scenografie di Nicola Sferruzza. Il film sarà distribuito in sala a partire dall autunno del 2013.
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