Sta per partire per il Festival di Berlino il regista Yung Chang con il suo "China Heavyweight", film che in meno di un anno di vita, oltre ad essere stato nominato al Sundance come miglior documentario dellanno, ha partecipato e vinto a Festival di tutto il mondo, dal Brasile allIndia, da Taiwan alla Francia, da Toronto, a Londra a svariate città americane.
Venerdì 18 gennaio alle ore 21:30 alla Casa del Cinema la prima romana "China Heavyweight", che mostra il mondo del pugilato come metafora della Cina contemporanea in conflitto fra individualismo e società. Il regista è stato per più di tre anni fianco a fianco del coach Qi che recluta ragazzi poveri dai paesi rurali cinesi e li trasforma campioni del pugilato. Il pugilato era vietato in Cina perché considerato uno sport troppo capitalista, spiega il regista, e utilizzarlo come un microcosmo per esplorare Cina moderna mi sembrava decisamente molto interessante.
Autore di fama mondiale, Yung Chang ha esordito nel 2007 con il documentario "Up The Yangtze". Anche questo suo primo documentario ha fatto incetta di premi nei festival di documentari più importanti del mondo fra cui il Festival di Toronto, il Sundance, di Vancouver, Amsterdam e San Francisco.
Al termine della proiezione di domenica 20 gennaio sarà possibile discutere con il regista nel dibattito coordinato dai registi Gustav Hofer ("Italy love it or leave it") Vincenzo de Cecco ("Little Miss China") e Emma Rossi Landi, organizzatrice del progetto.
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