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"Matilde", il corto di Vito Palmieri in concorso a Berlino

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Il regista pugliese Vito Palmieri sarà alla Berlinale 2013 con il cortometraggio “Matilde”, unico italiano nella sezione competitiva Generation. “Matilde” racconta di una bambina dall’intelligenza vivace e dalla personalità spiccata. Tra i banchi di scuola, però, c'è qualcosa che sembra turbare Matilde. Combinando le suggestioni ricevute dal suo maestro, l'interesse per gli strumenti da parrucchiera della madre e la passione per il tennis, la protagonista cerca una soluzione drastica e sorprendente per ritrovare la serenità. Il corto è interamente interpretato da attori sordi. “Nei miei lavori ho spesso raccontato storie su bambini – spiega il regista –. Rappresentare il quotidiano di una bambina sorda è stata un'esperienza nuova. Inizialmente avevo qualche perplessità, non sapevo se avrei trovato il linguaggio appropriato per raccontare questa vicenda legata alla sordità. Poi, con l'aiuto dell'Agfa, che mi ha chiesto di realizzare questo corto, ho trovato la chiave giusta. Ho cercato di fare un film con un’impronta sociale forte senza tralasciare delicatezza e una punta di ironia”. La sezione della Berlinale Generation nasce nel 1978 per raccogliere lavori sul mondo di bambini e adoloscenti. Si divide in Generation 14plus e Generation Kplus, i cui vincitori si aggiudicheranno l’Orso di Cristallo. “Matilde” è in concorso per Short film-Generation Kplus dedicata alla cultura dell'individualismo e al desiderio di appartenere alla comunità. “Le fondamenta della famiglia, come di un’intera nazione, stanno crollando. Ma il desiderio di comunità è ancora forte e questo spinge i giovani a esaminare se stessi e l'ambiente circostante”, spiega la direttrice della sezione Marianne Redpath riguardo alla scelta dei film in concorso.

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