Un ricordo di Emidio Greco si terrà domani lunedì 24 alle 11 alla Casa del Cinema, Largo Marcello Mastroianni, Roma
Emidio Greco, di professione intellettuale, di passione regista
Dopo una breve malattia se ne è andato il nostro amico Emidio, fondatore insieme a Citto Maselli delle Giornate degli Autori e straordinario esempio di coerenza, lucidità, passione, generosità.
Emidio Greco è stato un regista appartato, elegante, colto e votato all'utopia fin dal suo film d'esordio, "L'invenzione di Morel" (1974). Non ha mai diretto un'opera uguale alla precedente, fino al recente e luminoso "Notizie degli scavi" (2011), passando per il suo prediletto e sfortunato "Ehrengard" (1982- 2002), le opere ispirate all'amatissimo Leonardo Sciascia (il fortunato "Una storia semplice" e lo sfortunato "Il consiglio d'Egitto"), gli sperimentali "Un caso di incoscienza", "Milonga" e "L'uomo privato".
Diplomato al Centro Sperimentale di Cinematografia, regista per la Rai, militante nell'Anac fin da giovane, tra i fondatori dell'Api, ancora in prima fila con l'Anac e nel consiglio della SIAE nelle battaglie per il diritto d'autore e per la tutela del cinema pubblico, Emidio Greco è stato per tutte le Giornate degli Autori un punto di riferimento sicuro, un fuoco continuo di idee, stimoli, incoraggiamenti, consigli. Da quando, nel 2004 fu in prima linea nell'affermare il senso e l'indipendenza di questa rassegna dentro la Mostra di Venezia, fino allo scorso settembre quando ideò e coordinò, insieme a Giacomo Durzi, il laboratorio sul "Cinema degli anni Zero" che nasceva proprio da una sua visionaria definizione.
Oggi ne ricordiamo con emozione la discrezione e l'eleganza, l'amicizia premurosa e la lucidità critica, la presenza costante quanto sommessa, l'ottimismo contagioso. Emidio era un regista che sapeva guardare il cinema, un intellettuale che sapeva prevedere, un utopista che sapeva leggere la realtà e mantenere inalterato il desiderio di cambiarla.
Il Presidente Roberto Barzanti, il Consiglio Direttivo, Giorgio Gosetti, Fabio Ferzetti, Sylvain Auzou e tutti quelli che alle Giornate lavorano e hanno lavorato non lo dimenticheranno mai e sono vicini alla sua famiglia in un momento così doloroso.
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