Due ragazzi fidanzati e con un progetto, quello di aprire al Sestrière un "hotel a quattro zampe" pensato per gli animali domestici. Un finanziamento quasi certo, ma un ostacolo enorme prima del via libera: l'incontro tra i rispettivi genitori, diversissimi tra loro ma ugualmente distruttivi.
Questo lo spunto di partenza del primo tele-panettone firmato Mediaset, "Un Natale a 4 Zampe", diretto da Paolo Costella, ambientato in una Torino da cartolina e costruito sulla comicità "basica" di Massimo Boldi, che torna qui con tutto il suo consolidato e immutabile campionario di faccette, rumori, battutine e battutacce.
Non sarebbe (forse) troppo un problema l'evidente derivazione della trama da film hollywoodiani dedicati ai cani e dai precedenti lavori di Boldi (le dinamiche padre-figlia, il rapporto con il rivale...), anche perché a lasciare senza parole è l'inesistenza di fonti di divertimento dalla sceneggiatura.
Boldi, come lo definisce nello stesso film la moglie Paola Tiziana Cruciani, è "scemo in tutte le lingue del mondo" e forse ormai a ridere dei suoi cliché possono essere solo i bambini più naif, viene difficile pensare alternative. Meglio Maurizio Mattioli, sempre (almeno) sufficiente anche se si butta via interpretando film di livello davvero basso (ricordiamo il recentissimo "E io non pago").
Un product placement a tratti imbarazzante completa il quadro di un film (la battuta migliore, giusto per dare l'idea, è: "Lei nacque delinquente, e morse delinquente") capace nonostante tutto di ottimi risultati alla sua prima visione su Canale 5: 5.473.000 spettatori, con share del 21,7% e quasi 13 milioni di contatti con un picco di 6,5 milioni. Coda tra le gambe per chi non apprezza...
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