"Anni Ottanta: quando tutto cominciò
Realtà, immagini e immaginario di un decennio da ri-vedere": questo lungo sottotitolo rende chiaro al lettore quale sia il focus del primo numero della rivista di studi interdisciplinari "Cinema e Storia", curata da Christian Uva e Paolo Mattera.
Ecco l'incipit dell'introduzione al primo numero: «Limmaginario è storia tanto quanto la Storia». Questo è quanto scrive Marc Ferro nel suo Cinema e Storia, caposaldo delle prime indagini sulle due discipline che questa rivista intende tornare a fare dialogare nellorizzonte di un comune interesse: quello appunto nei confronti dellimmaginario, del terreno culturale in cui esso si radica e degli effetti che limmaginario produce nella realtà.
La rivista "si colloca su un terreno di confine, forse una terra di nessuno in buona parte da esplorare e per questo, almeno nel nostro Paese, ancora quasi vergine. Ogni numero della pubblicazione ha cadenza annuale e carattere monografico, avvalendosi di saggi scientifici che vengono selezionati secondo il sistema di valutazione basato sulla revisione paritaria e anonima (peer review)".
Il primo numero è monografico sugli anni '80, periodo che "sembra candidarsi idealmente, anche in virtù di alcuni recenti e importanti contributi in ambito storiografico, a costituire il terreno su cui testare il dialogo tra le due discipline che danno il titolo a questa rivista".
Tra i contributi di questo numero si segnalano le firme di Gian Piero Brunetta, Pietro Cavallo, Pierre Sorlin, Marco Gervasoni, Paolo Capuzzo, Vito Zagarrio, Edoardo Novelli, Alan O'Leary e Giacomo Manzoli.
Nella sezione Stile Libero che chiude il volume, curata da Chiara Gelato e definita "Osservatorio permanente sui film storici della stagione", i contributi di Boris Sollazzo, Michela Greco, Giancarlo Mancini, Ilaria Ravarino e Luca Peretti.
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